venerdì 22 gennaio 2021

I LIBRI DI LORIS DALL' ACQUA


"AVEVO DETTO CHE ANDAVO PER BOSCHI"
       Il primo giallo di Loris Dall'Acqua edito nel 2015 dalla casa editrice toscana di Marco Del Bucchia Editore.
        La storia prende avvio dal casuale ritrovamento di una vecchia lettera carica di mistero, il protagonista si lascerà coinvolgere nella ricerca di una collezione di antiche opere d'arte.
 "Andare per boschi" sarà la scusa utilizzata con la moglie per giustificare il tanto tempo passato fuori casa.

In vendita in libreria o online
www.delbucchia.it




"SOTTO IL BERRETTO ROSSO"

Un fantasy di Loris Dall'Acqua del 2017
pubblicato solo in versione ebook edito dalla Cavinato Editore International.
        La storia di Giulia, una bambina che si reca ogni pomeriggio in biblioteca per leggere un racconto, ogni qual volta si immerge nella lettura, si ritrova come per magia nel racconto stesso, avventure condivise assieme ai folletti che si divertono assieme a lei a vivere quelle storie fantastiche.

In vendita online www.cavinatoeditore.com





ERA SOLO UN VAGO SOSPETTO 
       Un romanzo di Loris Dall'Acqua del 2019 edito dalla Montag edizioni.
         La storia è ambientata nell’immaginaria Città di Goti. Gli abitanti rimangono sconvolti dalla morte di Aldo Ricciardi, uomo buono e gentile che in paese conoscevano tutti da quando si era sposato con Pamela Vinci, nota attrice di teatro. Quella che sembrava una banale disgrazia si rivelerà molto presto, tutt’altro che accidentale.
       La redazione di “In Cronaca” invia in città uno dei suoi migliori giornalisti, al solo scopo di documentare i funerali del povero Aldo, ma dalle prime testimonianze questi intuisce una realtà ben diversa che lo porterà a mettere in forte dubbio la pista accidentale.
       
https://www.edizionimontag.it/catalogo/era-solo-un-vago-sospetto/ 






 
 

sabato 14 dicembre 2019

GIALLO AL MUSEO!!! Loris Dall'Acqua presenta...

La prima presentazione alla Baldini
Il mulino torna a tingersi di giallo, un viaggio sensoriale ricco di emozioni ove le scene più suggestive si mescolano alla bellezza di magnifiche opere d'arte.
       Da “Avevo detto che andavo per boschi”, il giallo edito da Marco Del Bucchia Editore nel 2015 a “Sotto il berretto rosso”, il fantasy edito dalla Cavinato International sino a scoprire il sipario di "Era solo un vago sospetto”, l'ultimo libro di Loris Dall’Acqua, un romanzo con forti tinte di giallo edito dalla Montag Edizioni.
     Martedì 17 dicembre alle 21.15 nella Saletta del Museo Mulino Sapignoli di Poggio Torriana la presentazione dell'opera.
L'immagine può contenere: 1 persona, occhiali e primo piano
Ospite d'onore il pittore Celli Ottavio
Ospite d'onore il pittore Ottavio Celli.
      La storia è ambientata nell’immaginaria Città di Goti. Gli abitanti rimangono sconvolti dalla morte di Aldo Ricciardi, uomo buono e gentile che in paese conoscevano tutti da quando si era sposato con Pamela Vinci, nota attrice di teatro. Quella che sembrava una banale disgrazia si rivelerà molto presto, tutt’altro che accidentale.
       La redazione del quotidiano “In Cronaca” invia in città uno dei suoi migliori giornalisti, giunto sul posto per i funerali del povero Aldo, dalle prime testimonianze intuisce una realtà diversa che lo porterà a mettere in forte dubbio la pista accidentale.
       Era solo un vago sospetto, ma assieme all’ex moglie di Aldo, passerà 10 giorni tra indagini, sopralluoghi, pedinamenti, fughe e interrogatori.


La copertina




giovedì 21 novembre 2019

Loris Dall'Acqua presenta a Santarcangelo il suo ultimo libro


  Dopo “Avevo detto che andavo per boschi” il giallo edito da Marco Del Bucchia Editore nel 2015 e “Sotto il berretto Rosso” il fantasy edito dalla Cavinato International, è uscito “Era solo un vago sospetto”, il nuovo libro di Loris Dall’Acqua un romanzo con forti tinte di giallo edito dalla Montag Edizioni.
     Giovedì 5 dicembre alle 21.15 nella Sala dei Poeti della Biblioteca Baldini a Santarcangelo la presentazione dell'opera, ospite d'onore il pittore iperrealista Loris Morigi.
      La storia è ambientata nell’immaginaria Città di Goti. Gli abitanti rimangono sconvolti dalla morte di Aldo Ricciardi, uomo buono e gentile che in paese conoscevano tutti da quando si era sposato con Pamela Vinci, nota attrice di teatro. Quella che sembrava una banale disgrazia si rivelerà molto presto, tutt’altro che accidentale.
       La redazione del quotidiano “In Cronaca” invia in città uno dei suoi migliori giornalisti, giunto sul posto per i funerali del povero Aldo, dalle prime testimonianze intuisce una realtà diversa che lo porterà a mettere in forte dubbio la pista accidentale.
       Era solo un vago sospetto, ma assieme all’ex moglie di Aldo, passerà 10 giorni tra indagini, sopralluoghi, pedinamenti, fughe e interrogatori.

giovedì 14 novembre 2019

Poesia al mulino con Daniela Zarriello

Domenica 17 novembre al Museo Mulino Sapignoli di Poggio Torriana si macina poesia.
Aperto dalle 15 per poter visitare le sale espositive del museo dell'arte molitoria mentre alle 17 l'atmosfera si farà ancor più suggestiva con la presentazione de "Nei luoghi dell'anima" libro di poesie di Daniela Zarriello edito da Bertoni Editore.
Questa raccolta poetica trae ispirazione dalla magica e misteriosa terra in cui vive l'autrice:l'Alta Val Marecchia. La poetessa ci trasmette il fascino e la bellezza di questi luoghi rustici ed arcani, dove lo sguardo spazia dalle alture del Montefeltro, adagiato sull'Appennino che incontra le terre di Romagna, Marche e Toscana, fino all'orizzonte lontano del mar Adriatico.Qui il silenzio è ovunque,sospeso in paesaggi incantati che ispirarono artisti del passato come Dante Alighieri, Leonardo da Vinci, Piero della Francesca che ben conoscevano questo territorio tanto da usare i suoi paesaggi come sfondo ispiratore per le loro opere. Su queste colline ricoperte di boschi si trova ancora la bellezza dei veri luoghi dell'anima tanto amati anche da Tonino Guerra poeta, pittore e sceneggiatore che collaborò con i più importanti registi italiani fra cui Federico Fellini.
Appuntamento con l'autrice domenica 17 dalle ore 17.00
Ingresso gratuito

Associazione degli Amici del Mulino Sapignoli

lunedì 19 novembre 2018

METTI UN GIALLO AL MULINO

Domenica 18 Novembre la quinta ed ultima presentazione di "Avevo detto che andavo per boschi" il giallo di Loris Dall'Acqua edito da Marco Del Bucchia editore.
Un momento condiviso assieme ad alcuni artisti locali legati all'autore da un rapporto di stima e amicizia e con i quali condivide la passione per la propria arte.
L'evento si è svolto nella splendida cornice di Museo Mulino Sapignoli introdotto da Carla Bonvicini presidente dell'Associazione degli Amici del Mulino Sapignoli in una delle sale espositive dedicate all'arte molitoria anticamente utilizzata come stalla, luogo che in passato era destinato non solo al giaciglio per gli animali, ma anche alle veglie fatte anche di racconti di storie.
E le storie assieme ai quadri sono state le protagoniste della prima parte di questa presentazione a cominciare da un autore locale che ha letto un racconto tratto da "Il Bottone del generale Zucchi" ambientato nel meraviglioso Museo Del Bottone diretto da Giorgio Gallavotti.
A seguire "Forse sul Prossimo treno" storia ambientata alla fine della grande guerra, uno dei tanti  racconti di Loris Dall'Acqua pubblicato in Racconti Romagnoli '16 edito da Historica Edizioni.
Le prime opere ad essere ammirate le tele di Mirella Zanotti magistralmente presentate dal marito, il pittore Loris Morigi assieme a Loris Dall'Acqua che ne ha letto una breve introduzione.
Vista la location come non parlare di "Sotto il Berretto Rosso" un fantasy di Loris Dall'Acqua pubblicato in versione E-book da Cavinato International Editore.
E siccome da storia nasce storia, un accenno a "La Dama del Bosco" un racconto di Roberta Venturini ispiratole da un quadro del Morigi che la stessa aveva visto per la prima volta alla prima presentazione di "Avevo detto che andavo per boschi", una storia appassionante brevemente illustrata da Dall'Acqua.
E dopo una breve intervista a Loris Morigi che ha esposto alcune sue opere  tutti al buio per provare ad entrare nel vivo del libro al solo lume di una torcia esattamente come accadeva al protagonista del giallo impegnato alla ricerca di un'antica collezione di opere d'arte scoprendo così le tele dell'ospite d'onore ovvero Catia Di Mieri pittrice riccionese fortemente innovativa ed originale.

Lunedì su Valmaradio alle 20.30 a DOPO IL TG di Andrea Pari, radiointervista con l'autore e in esclusiva un' anticipazione sui progetti futuri riservata ai radioascoltatori dell'emittente.

Il libro è acquistabile online o in libreria, a Santarcangelo lo trovate a The BookRoom o al Mercatino delle 7 vite di Edoarda e Denise.

I PROTAGONISTI DI QUESTA PRESENTAZIONE:

SILVIO BIONDI

Silvio Biondi (48) è Ass. te Capo di Polizia Penitenziaria,  scrive  racconti brevi e fiabe a quattro mani con  Amedeo Blasi, Consulente Giuridico Pedagogico Penitenziario.

Tra le loro opere: 

“Lluna, Mohammed e la sua scimmia” - Rimini il carcere che nessuno racconta (Il Ponte Vecchio Editore) 2011,

“Un Folletto per Amico” fiabe per bambini 2012 che ha avuto una seconda ristampa nel 2014 e

"Il Bottone del generale Zucchi" pubblicato da Montefeltro Editore nel 2012.

E alcuni racconti pubblicati in Racconti Romagnoli e Racconti a Tavola editi da Historica Edizioni

       Nel 2017  pubblica Ghècc scritta assieme ad Amedeo Blasi e Maurizio Matteini.

E’ stato tra i fondatori dell’Associazione culturale Amici del Mulino Spignoli ed è presidente dell’Associazione Kairos.




MIRELLA ZANOTTI

Ammirando i suoi quadri si respira serenità, il tratto delicato che lei utilizza, i soggetti scelti e i colori tenui che adopera, conferiscono alle sue tele delle atmosfere sfumate che mettono lo spettatore a proprio agio.

Mirella dipinge prevalentemente a olio, ha dipinto anche ad acquarello, ma quella ad olio è la tecnica da lei prediletta, chi dipinge deve riuscire a trasmettere delle emozioni a chi guarda il quadro,  la serenità è uno stato d’animo che non è facile da rappresentare, i soggetti scelti aiutano a provare queste sensazioni. Contrariamente a quel che si può pensare, mentre dipinge prova sofferenza anche se è la serenità quello che cerca di comunicare a chi osserva i suoi quadri.

Tra i suoi pittori preferiti Monet e Boldini, due stili molto diversi tra loro ma che l’ hanno sempre affascinata. Si  limitava ad ammirarli e a cogliere qualche spunto o qualche idea che poi sviluppava sulle sue tele.

Il primo soggetto da lei immortalato fu Una notte di luna molto tormentata, tra le sue opere, tanti volti femminili, persone comuni, ma anche donne famose.

Delle donne spesso ritrae gli occhi che mette abilmente in primo piano, amava dipingere gli occhi perché sono lo specchio dell’ anima, dicono molto di una persona. Ogni volta che doveva ritrarre qualcuno voleva immortalare sulla tela le sensazioni che la persona le trasmetteva affinché anche gli altri potessero vederla come l’aveva vista lei.

Incantevoli anche i paesaggi marittimi, spiagge e mari che ha ritratto in momenti diversi della giornata, il mare è una sua grande passione anche perché per lei rappresenta un simbolo di libertà.
 
 
 
LORIS MORIGI
 
 
Loris Morigi detto “Il chirurgo”. Coi suoi pennelli incide le tele con una precisione degna di un vero chirurgo, da dove viene questo soprannome?
  • Fu un collega pittore a darmi quell' appellativo, mi definì così dopo aver visto alcuni miei quadri. E’ una definizione nella quale mi riconosco sia per la cura dei particolari che riesco a rifinire grazie a dei pennelli molto fini simili a dei bisturi, sia per l'approccio con la tela che probabilmente è lo stesso di un chirurgo verso il suo paziente.
Qual è la tecnica che predilige?
  • Senz’altro quella ad olio, sia che si tratti di dipingere su tela che su tavola.
Ci sono pittori del passato dai quali trae ispirazione o segue una sua linea?
  • Il Caravaggio è il pittore che maggiormente apprezzo, mi sono anche cimentato a ritrarre qualche sua opera come il suo meraviglioso "Cesto di frutta" sul quale mi sono impegnato a riprodurre lucentezze e opacità della frutta, seguo comunque una mia linea.
La sua arte è iper-realista, riesce a riprodurre la realtà in maniera veramente minuziosa e precisa, immagino che ogni quadro richieda molto tempo e molta pazienza, quanto tempo dedica alla pittura?
  • Dipende dalle giornate, mediamente direi dalle 5 alle 6 ore al giorno.
E quanto tempo impiega per realizzare un quadro?
  • Dipende dal soggetto ritratto e dalle difficoltà presenti, potrei impiegarci una ventina di giorni ma anche 2 o 3 mesi quando ci sono particolari che necessitano di una cura maggiore.
Nei suoi quadri sono spesso ritratti bicchieri e cristalli ai quali riesce a conferire non solo le trasparenze, ma anche dei riflessi veramente incredibili, sono quelli i soggetti che preferisce dipingere?
  • Sì, ne ho dipinti diversi e probabilmente continuerò a dipingerne altri visto che chi li ha visti mi incentiva a proseguire su questa strada.
Come fa ad immortalare in maniera così fedele i particolari?
  • Con l’impiego di pennelli molto fini che permettono di lavorare con precisione ma serve anche molta concentrazione e tanta pazienza.
Le lampade che lei ritrae sembrano realmente accese mentre i centrini all’uncinetto non sembrano nemmeno dipinti bensì appoggiati sul quadro, solo un gioco di prospettive?
  • Un gioco di luci ed ombre che dosate nella giusta maniera danno una certa tridimensionalità al quadro.
Oltre ad aver dipinto diversi angoli di casa, si è dilettato anche nel ritrarre alcuni animali ai quali è riuscito a dare una forte espressività, è corretto dire che lei stia portando avanti due generi diversi?
  • In effetti sono due generi molto diversi tra loro e che richiedono anche un impegno differente. Iniziai a ritrarre gli animali dipingendo "Libertà" un cavallo nero al galoppo sulla battigia, dal successo riscontrato per quel quadro la scelta di dipingere anche altri animali. L’alternanza di soggetti mi permette anche di variare e di ricercare nuovi stimoli.
Ultimamente si sta dedicando anche a dipingere le mani che spesso mette in primo piano, una sfida con te stesso?
  • Le sfide mi entusiasmano, una volta un intenditore mi disse che un bravo pittore si riconosce da come dipinge le mani, da quella volta mi dedicai anche a quelle. Più che dimostrarlo agli altri il desiderio di dimostrare a me stesso se ne ero capace.
Lei ha partecipato  a molte mostre ed anche a qualche concorso, a Frontino si è anche aggiudicato il podio.
  • La prima volta che partecipai al concorso di Frontino arrivai secondo, in quell’ occasione dipinsi il chiostro del convento di frati,  mentre la seconda volta che partecipai dipinsi uno scorcio di Frontino visto attraverso lo squarcio di una tela.
Qual è il quadro che più la rappresenta e quale quello a cui è più legato?
  • Se devo indicarne uno in particolare direi “Luci e cristalli” nel quale ho ritratto diversi bicchieri e caraffe e nel quale anche la tovaglietta richiedeva un certo impegno. Non saprei invece sceglierne uno a cui io sia più legato, li sento tutti come fossero figli e quindi li considero tutti uguali.
Quale invece quello che deve ancora dipingere?
  • Probabilmente devo ancora scoprirlo. Sono alla ricerca continua di nuovi stimoli, mi attrae tutto ciò che rappresenta una sfida, mettersi in gioco realizzando qualcosa che magari si ritiene irrealizzabile aiuta a migliorarsi.
Attenderemo con piacere i suoi nuovi lavori certi del fatto che riuscirà sicuramente a stupirci.
 
 
CATIA DI MIERI
 
Catia Di Mieri pittrice riminese e attualmente residente a Riccione ha realizzato ritratti di grandi artisti, donne e uomini che oltre ad essere famosi, sono anche personaggi di comprovato talento.
Una scelta non casuale la sua, oltre ad essere conosciuti e di grande talento sono dotati di una forte personalità, hanno alle spalle storie di vita molto intensa e talvolta di sofferenza dalla quale scaturisce una profonda sensibilità.  Questi personaggi sono spesso suoi idoli perché ama la musica e l'arte in tutte le sue forme, per dipingere sceglie soggetti ai quali si sente emotivamente più vicina. Alcuni quadri in cui sono ritratti compositori di musica classica, sono invece un omaggio ai grandi della musica.
 
Le sue tele non passano inosservate, la scelta di “guastare il quadro” che riserva ad alcune tue opere come tocco finale, dimostra un coraggio non indifferente, soprattutto quando il quadro è quasi ultimato e “ben riuscito”, una interpretazione personale che deriva anche dallo stato emotivo di quel periodo o da una protesta interiore che nasce in un momento di riflessione. Le piace l'idea che chi guarda il quadro si ponga delle domande o semplicemente che abbia delle reazioni.
Quando dipinge ha già maturato un’ idea generata da stato emotivo o dal trasporto che il soggetto le da, talvolta cambia tecnica o colore facendo una scelta improvvisa col quadro ultimato creando un effetto finale stupefacente.
 
Ha dipinto Billie Holiday, Frida Kahlo e Beethoven su tele rovesciate, anche in questo caso una scelta inusuale ma vincente visto che quei dipinti in bianco e nero hanno assunto delle sfumature particolari che fanno  presa  sul pubblico. Essendo autodidatta ed amando la sperimentazione, le capita talvolta di scoprire tecniche nuove, ha iniziato a dipingere sul retro della tela girando un quadro che non rispecchiava le sue aspettative, così facendo si accorge che i ritratti assumono un effetto “seppiato” molto gradevole e una intensità che si sposa bene con i soggetti.
Quando dipinge segue sempre l'istinto del momento o ciò che rimane dalle esperienze durante la visita a mostre, non a casao il soggetto da lei prediletto è Frida Kahlo che ha ritratto in svariati modi e che ama particolarmente da quando ebbe l’occasione di ammirare una sua mostra. E’ molto legata anche al ritratto di Billie Holiday, una cantante jazz che  adora anche per il suo vissuto molto intenso.

Foto di Gino Ballarini
 
 



 
 
 
 
 

 
 


 

domenica 4 novembre 2018

IL MULINO SI TINGE DI GIALLO

Avevo detto che andavo per boschi
       Domenica 18 novembre gli Amici del Mulino Sapignoli macineranno libri!
       Alle 16.30 la quinta ed ultima presentazione di "Avevo detto che andavo per boschi" il giallo del santarcangiolese Loris Dall'Acqua edito da Marco Del Bucchia Editore.
 LA TRAMA
       La vita abitudinaria del protagonista viene sconvolta dal ritrovamento casuale di una letteraindirizzata al nonno di sua moglie Isabella dalla quale trapelano fatti piuttosto inquietanti.
       La curiosità lo spingerà a dedicare intere giornate alla ricerca di un’antica collezione di opere d’arte, un’iniziale caccia al tesoro dalla quale emergeranno alcuni insospettabili segreti di famiglia e purtroppo anche le prove di alcuni omicidi che sino ad allora, erano stati archiviati come tristi casualità.
Catia Di Mieri
 
       "Andare per boschi" è l’alibi che usa con la moglie per giustificare le sue assenze da casa, da uomo onesto, corretto e razionale le circostanze lo porteranno ad essere intuitivo, audace, aggressivo e bugiardo.
       Ospite d'onore Catia Di Mieri la pittrice riccionese che metterà in mostra alcune sue opere con le quali verranno ricreate alcune scene del libro e altri artisti con cui riflettere sulla passione per arte e scrittura.
      Appuntamento domenica 18 novembre alle 16.30 al Museo Mulino Sapignoli a Santo Marino di Poggio Torriana.

L’AUTORE - BIOGRAFIA


 Loris Dall’Acqua nato a Santarcangelo di Romagna il 13-11-1972 e residente a Poggio

Torriana (Rimini), dopo il diploma di maturità conseguito nel 1992 presso l’Istituto 


 Professionale per i servizi Alberghieri e della Ristorazione di Rimini inizia a lavorare nel

settore della ristorazione e del beverage lavorando presso bar, alberghi, pub, bistrot e


ristoranti.

Assieme ad alcuni amici è tra i soci fondatori di un’associazione culturale che si occupa di 


 valorizzare il museo e la cultura locale attraverso iniziative culturali e visite guidate. Oltre ad

"Avevo detto che andavo per boschi" e "Sotto il berretto rosso" è autore di alcuni racconti e


poesie.



Loris Dall'Acqua
PUBBLICAZIONI & PREMIAZIONI

2015 Pubblicazione Libro "Avevo detto che andavo per boschi" Marco Del Bucchia Editore.

2015 Menzione d'onore Concorso di poesia per "Quando il vento accarezza le spighe" (Opera inedita)

2016 Pubblicazione racconto "Forse sul prossimo treno" in Racconti Romagnoli Historica Edizioni

2016 Pubblicazione poesia "La Brocca" in In-Contro Senso Inverso Edizioni

2017 Pubblicazione racconto "L'orologio era fermo alle 8.35" in Racconti Romagnoli '17

2017 Pubblicazione racconto "Se non avesse sbagliato ombrello" in "Preghiera di un uomo

che cade dalle nuvole" Sensoinverso Edizioni

2017 Pubblicazione racconto "Profumo d'infanzia" nell'antologia Mondo Artigiano

2017 Pubblicazione racconto "E alla fine siamo rimasti noi" in Racconti a tavola '17 Historica

Edizioni

2017 Pubblicazione del libro fantasy "Sotto il berretto rosso"'17 Cavinato Editore

International (versione  ebook)

2018 Pubblicazione racconto "Ted & Nick Sperduti nelle segrete" contenuto nell' antologia Allo Specchio Sensoinverso Edizioni

2018 Pubblicazione racconto "La Balena Nina" contenuto nell'Antologia curata da Stefano Andrini Racconti Romagnoli 2018 Historica Edizioni

2018 Pubblicazione racconto "Un safari fuori programma" contenuto nell'antologia "Non bastano le intuizioni" Sensoinverso Edizioni

2018 Pubblicazione racconto "Aveva detto che andava a messa" contenuto nell'antologia "Racconti a tavola" Historica Edizioni

lunedì 4 giugno 2018

THE MAKING OF "Avevo detto che andavo per boschi"

    "Avevo detto che andavo per boschi" opera prima del santarcangiolese Loris Dall'Acqua edita nel 2015 da Marco Del Bucchia Editore, ma ... dove, come e quando è nato questo giallo?
     "Non avevo alcuna intenzione di scrivere un libro, mi era venuta in mente un'idea che mi sarebbe piaciuto trasformare in una storia, pensai di annotare in poche righe l'incipit per non dimenticarmela con il proposito di svilupparne un racconto quando avrei avuto più tempo, magari in età avanzata.
    Mi allettava l'idea di dare avvio ad una storia attraverso il ritrovamento casuale di una vecchia lettera in grado di turbare e stravolgere la vita del protagonista, mentre scrivevo quelle tre righe,  mi vennero in mente alcuni personaggi e qualche vicenda che avrebbe potuto arricchire la storia, a forza di appuntare nuovi contenuti, mi sentii in dovere di riprendere immediatamente la storia da capo e svilupparla in maniera definitiva.
     Andare per boschi non era altro che la scusa che il protagonista usava con la moglie per giustificare il tanto tempo passato fuori casa impiegato nella ricerca di un'antica collezione di opere d'arte che il di lei nonno doveva aver nascosto da qualche parte.
     Non è solo una caccia al tesoro, durante le ricerche scoprirà che alcuni omicidi ufficialmente archiviati come incidenti avevano invece ben poco di accidentale...


"
     "Era il settembre 2014, lavoravo come barista al Caffè dei Girasoli e tra un caffè e l'altro iniziai a scrivere questa storia, la scrissi in 20 giorni e la lasciai riposare come fosse un vino che doveva essere affinato, la ripresi in mano dopo qualche mese per correggerla e la inviai ad alcune case editrici, vagliai alcune proposte sino a quando accettai quella di Marco Del Bucchia Editore."
Avevo detto che andavo per boschi lo trovate sia in libreria che online:

IN LIBRERIA

- Libreria da Edoarda  e Denise al Mercatino delle 7 Vite a Santarcangelo 

- Libreria The Book Room a Santarcangelo

- Bar Bistrot KM0 a Sant'Ermete di Santarcangelo

- Oppure provate a chiedere anche nella libreria a voi più comoda per ordinarlo

ONLINE


- sito ufficiale Marco Del Bucchia Editore http://www.delbucchia.it/libro.php?c=623