domenica 23 dicembre 2012

GALLAVOTTI MIETE ANCORA SUCCESSI

       ARCANGELO D'ORO

    Riconosciuto finalmente il valore del MUSEO DEL BOTTONE e di Giorgio Gallavotti

Il riconoscimento consegnato sabato 22-12-12 a Gallavotti
        Sabato 22-12-12 il Sindaco di Santarcangelo come ogni anno ha provveduto alla consegna dell'Arcangelo d'Oro, oltre a questi alcune Menzioni speciali e senza nulla togliere agli altri ce n'è una che mi preme sottolineare quella a Giorgio Gallavotti ideatore e direttore del famoso Museo del Bottone.

       "Per aver dato vita al Museo del Bottone, contribuendo in modo creativo ed originale a rafforzare l'identità e la cultura di Santarcangelo, in Italia e nel Mondo."


Giorgio Gallavotti all'interno del Museo Del Bottone
       Giorgio Gallavotti è l'esempio di come la passione e la determinazione contribuiscano enormemente nella valorizzazione della cultura, è Giorgio con la sua narrazzione a dar voce e lustro ai bottoni, così come è lui che ti accompagna in un' avventura che è equiparabile ad viaggio nella "macchina del tempo".

       Altro aspetto da sottolineare è il merito di aver varcato i confini nazionali con un piccolo Museo.

      Giorgio Gallavotti un successo Made in Santarcangelo.

Loris Dall'Acqua     Santarcangelo

martedì 11 dicembre 2012

MUSEI SE SONO DI QUALITA' GLI ORARI SIANO DEGNI

La Voce 16-12-12

Il Museo non sia solo per addetti ai lavori altrimenti fallisce quella che dovrebbe essere la sua missione primaria ovvero quella divulgativa.

SANTARCANGELO

Nessuno ha contestato ai musei di Santarcangelo il rispetto delle ore necessarie al mantenimento del riconoscimento di Museo di Qualità, ma abbiamo semplicemente fatto notare come sia disincentivante il sistema a chiamata, e come sia riduttivo raggiungere le 24 ore in questa maniera. La direzione ci invita a venire a visitare i musei all’interno, ma appunto bisogna innanzitutto trovarli aperti e dover telefonare per farselo aprire con la prospettiva che qualcuno arrivi nel giro di un ora non è incentivante e non è un sistema degno di una città che si vuole reputare turistica ed accogliente. L’invito che facciamo è quello di adoperarsi a superare la precarietà di questo sistema, siamo consci delle ristrettezze economiche, ma vorremmo si aprisse una riflessione su come impiegare le risorse e sul coinvolgimento di volontari.

 

POGGIO BERNI

La direzione dei musei non risponde sul Museo Sapignoli benché il direttore sia il medesimo quindi immaginiamo non ci siano elementi validi per giustificare un orario che qui non arriva alle 24 ore richieste ma si fermerebbe addirittura a 18 se non fosse per l’apporto di alcuni volontari che coprono le 3 ore del turno della domenica portando a 21 ore l’orario settimanale quindi ne mancherebbero altre 3. Resta oltretutto chiuso il sabato pomeriggio giornata che potrebbe essere propizia per i visitatori. Non siamo noi a sottolineare l’attenzione necessaria per fine settimana, ma chi conferisce detto riconoscimento. L’invito  in questo caso è quello di aprire al sabato pomeriggio.

REMUS

Sappiamo che Remus esiste dal 2010, la direzione risponde cosa intende fare parlandoci di progetti per il 2013, ma non menziona cosa abbia fatto in questi primi anni di vita e se guardiamo la diversità degli orari dei musei, il costo dei biglietti che è diverso da museo a museo ci pare che di coordinamento non vi sia traccia, e su questo c’è ancora molto da fare.

Francesca D’Amico   Pdl Poggio Berni
Alessia Miceli   Pdl Santarcangelo

lunedì 10 dicembre 2012

PRESEPE DI PANE UN SUCCESSONE

Foto Francesca D'Amico
LA NASCITA NEL PANE

       Un presepe di pane che unisce un' intera comunità, quella di Poggio Berni e che ha visto impegnati sia i grandi che i più piccoli. Mentre gli Amici del Mulino assieme a Gian Piero Frisoni hanno provveduto a realizzare la struttura portante, ovvero una pagnotta gigante fatta di carta incollata su supporti metallici ed alta più di due metri, i bimbi della scuola elementare Marino Moretti di Santo Marino coaudiuvati sempre da Gian Piero Frisoni (l' animatore di laboratori a cui si deve l' ideazione e progettazione del presepe) hanno realizzato le sculture in pane che animano il presepe.


Foto Francesca D'Amico




IL GRANDE EVENTO DELL' IMMACOLATA

Un pomeriggio, quello dell' 8 Dicembre che i bambini non dimenticheranno. Per il giorno dell' Immacolata i bambini hanno eseguito i canti magistralmente diretti dal Maestro Bianchi presso il Centro Sociale per poi dirigersi verso il Mulino Sapignoli dove si sarebbe inaugurato il Presepe e si sarebbero aperte le visite.

Assolutamente suggestivo l'arrivo al Mulino!
Foto Francesca D'Amico
I bambini risalendo il sentiero a fianco della fossa Viserba, sono giunti al Mulino seguendo lo Zampognaro che li accompagnava con le sue note un percorso reso ancor più affascinante dalla neve che continuava a scendere. Si avvicinavano illuminati dalla sola luce delle fiaccole, che la neve appena scesa, contribuiva a riflettere, una scenografia naturale che ha fatto da splendida cornice all' evento. Al Mulino poi una squisita ciambella con cioccolato caldo e vin brulè hanno riscaldato i visitatori quindi tutti nel museo ad ammirare il presepe.



APERTO PER LE FESTE

Per tutto il periodo natalizio, dall'Immacolata sino all' Epifania  gli orari della Biblioteca Beato Pio Campidelli e del Museo Mulino Sapignoli saranno integrati da aperture straordinarie a cura degli Amici del Mulino.

Gli Amici del Mulino Sapignoli sono un gruppo di volontari che vi accompagnerà all'interno delle sale espositive del museo raccontandovi come si svolgeva il lavoro e la vita dei mugnai e delle loro famiglie. La loro presenza al Mulino permette un orario di visite più ampio dell'orario istituzionale.

( Gli orari indicati nel Manifesto)

Loris Dall'Acqua

sabato 8 dicembre 2012

UN PRESEPE DI PANE NEL MULINO SAPIGNOLI

La Nascita nel Pane

Il Presepe di Pane nel Museo Mulino Sapignoli
Durante il periodo natalizio quest'anno la splendida cornice del Museo Mulino Sapignoli farà da sfondo ad una meravigliosa novità; le sale del Museo ospiteranno, infatti, l'allestimento del Presepe di Pane, una originale rappresentazione che unisce arte e tradizione.
I bambini della scuola elementare Marino Moretti, coadiuvati dall'animatore di laboratori Gian Piero Frisoni che l'ha idealizzato e realizzato, con il supporto tecnico del Forno Zanni. Impastando la farina offerta dal Mulino Ronci, hanno realizzato vere e proprie sculture di pane che daranno vita nelle sale del Museo ad un incantevole presepe ricavato dentro ad una enorme pagnotta di pane.
La farina prenderà vita proprio nel luogo in cui fino agli anni Ottanta le macine hanno girato e lavorato, diventando materia che, modellata e trasformata dall'intervento dei bambini, è diventata un'opera d'arte, il Presepe, simbolo per eccellenza della nostra tradizione natalizia.

L'ideazione e realizzazione del Presepe è stata possibile grazie a Gian Piero Frisoni e al supporto degli Amici del Mulino, gruppo di cittadini che volontariamente dedicano ore del loro tempo alla valorizzazione e diffusione della conoscenza del Museo Mulino Sapignoli, della cultura e delle tradizioni del nostro territorio, gestendo le aperture domenicali con visite guidate, creando eventi ed appuntamenti.
Ingresso libero, per informazioni: 0541/629701 int. 5-2; museo@comune.poggio-berni.rn.it ".

mercoledì 5 dicembre 2012

I MUSEI SONO PRONTI A RICEVERE I TURISTI ?

La Voce 06-12-12

Le amministrazioni comunali saranno pronte ad accogliere i turisti? E’ doveroso recuperare il tempo perso sulla promo – commercializzazione della Valmarecchia ( peccato che la proposta del PD sia purtroppo molto limitata), ma i nostri comuni dovranno fornire servizi e luoghi "accessibili" al turista e per quanto riguarda i musei comunali le scelte intraprese dalle nostre amministrazioni sono molto limitate.

QUI SANTARCANGELO

I musei comunali santarcangiolesi si fregiano di un importante riconoscimento conferito dalla Regione Emilia Romagna con la quale essa riconosce e promuove i Musei di qualità. Tra le caratteristiche richieste per avere detto riconoscimento ci risulta esserci l'osservanza di un orario di apertura al pubblico di almeno 24 ore settimanali e purtroppo i nostri musei sono fattivamente aperti, con la presenza di personale già in loco, solo nel fine settimana mentre per gli altri giorni si provvede a garantire un' apertura "a chiamata" fornendo cioè la reperibilità di un addetto che dovrà essere contattato telefonicamente dal visitatore stesso e che nel giro di un'ora provvederà ad aprire il museo. Gli orari in vigore al Museo Storico Archeologico ed al Museo degli usi e costumi della gente di Romagna ci sembrano inadeguati, non solo ai fini del riconoscimento di Museo di Qualità, ma soprattutto per le aspettative che il visitatore nutre in una località che vorremmo definire a pieno titolo " Turistica ".

QUI POGGIO BERNI

Anche Museo Mulino Sapignoli si fregia del riconoscimento di Museo di Qualità conferito dalla Regione Emilia Romagna, ma per quanto ci risulta con le 3 ore giornaliere di ore ne garantisce solo 21 lasciando soprattutto un po’ sguarnito il weekend, mentre per la domenica si provvede tramite l’ausilio di un gruppo di volontari il sabato pomeriggio la struttura rimane chiusa nonostante essere musei di qualità dovrebbe significare una particolare attenzione al fine settimana.

Se le amministrazioni non provvederanno a migliorare la situazione chiederemo tramite interpellanza nei nostri rispettivi comuni di valutare una revisione degli orari al fine di integrare quello esistente provvedendo a garantire un'apertura oraria più ampia di quella attuale con particolare attenzione al fine settimana e alle occasioni particolari, nonché modalità di apertura decorose, evitando il sistema “ a chiamata”.

Era stata creata anche una rete museale denominata Re-mus, chi l'ha vista?

Cons. Francesca D'Amico Pdl Poggio Berni
Cons. Alessia Miceli Pdl Santarcangelo

lunedì 3 dicembre 2012

TURISMO? L'opinione di GIORGIO GALLAVOTTI

Sul turismo finelmente l'opinione di chi lo vive sulla propria pelle tutti i giorni. Il comunicato che segue è dell' amico Giorgio Gallavotti anima e direttore del Museo del Bottone, l'uomo che è in grado di trasformare in arte tutto quello di cui parla.

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In questi giorni vi sono stati dei fermenti intorno al turismo di vallata e non, ragionamenti assolutamente necessari per elevarci, ma al tempo stesso mi sono chiesto perché si dibattano sempre e solo i grandi temi, visto che dovremmo porci anche un quesito più importante ovvero se siamo pronti a raccogliere le grandi sfide. Mi chiedo ad esempio se le amministrazioni sono coscenti delle importantissime problematiche relative ai piccoli Musei. Queste problematiche riguardano la loro conduzione, che alla fine rappresentano la qualità della visita che fanno la differenza da un luogo ad un altro.
Mi chiedo ancora se i nostri Musei della bassa Valmarecchia, sono all’ altezza di un turismo moderno sul livello di visite, di guide, di politica museale e come le amministrazioni comunali affrontano il problema.
Credo che una buona base di discussione su turismo e territorio sia parte del mio intervento, applauditissimo, ad Amalfi il 5-6 nov. 2012 al Convegno Nazionale dei Piccoli Musei: Rapporto istituzioni e il territorio .
In questo settore purtroppo troviamo situazioni non sempre positive per il bene del turismo. Occorre iniziare a ragionare in modo nettamente diverso di come si sono comportate le istituzioni fino ad ora
Le istituzioni devono investire nella cultura museale per la sua diffusione, non è mai una spesa, ma un ottimo investimento perché vi è sempre un ritorno. Il Prof. Giancarlo Dall’ Ara in un suo articolo ha scritto
“ La sommatoria di uno spazio, contenitore, esposizione e pubblico non da come risultato un museo “ sottolinea che occorre il rapporto umano efficiente e competente, che crea un collegamento con il territorio e il Museo. Ecco io dico che si deve costruire un percorso comunicativo che faccia emozionare il visitatore, con chiari riferimenti al territorio e alla realtà culturale che ospita il museo stesso. Non è più possibile semplicemente esporre oggetti, ma si deve far interagire l’ utente che visita mostre e musei. Questa è la nostra filosofia che ci premia. Non è più il momento dei guardiani dei Musei, è ora che gli assessori mettano nei Musei delle guide preparate, che amano il loro lavoro. Devono fare dei corsi specifici e creare del personale adatto, per chi vuole lavorare in un Museo. Questo, se si vuole veramente fare un servizio sociale culturale è essenziale per il futuro dei Musei, soprattutto quelli piccoli ed istituzionali. Un’ altra cosa che le Amministrazioni comunali dovrebbero pretendere dagli operatori turistici: il fare squadra e non agire a settori. Questo perché molti operatori, come gli albergatori che tengono aperti solo l’estate, hanno una visuale molto ristretta sul turismo. Pensano che loro siano al centro di tutto e non si accorgono o non vogliono accorgersi che il turismo è un insieme, l’ unione di un distretto, e che bisogna fare squadra.
Nel mese di settembre con l’ inizio del tempo brutto i gestori lungimiranti degli Hotel aperti, molti purtroppo hanno chiuso il 10 settembre, hanno organizzato pullman con 50 / 60 loro clienti e portati nell’ entroterra per far conoscere il territorio. Solo nel mese di settembre al Museo del Bottone, non per caso, sono arrivati 93 gruppi per un totale di 1692 visitatori. Penso un record per un Piccolo Museo. Nel mese di settembre l’ incremento dei visitatori è stato del 37,84% su settembre 2011, che era stato un buonissimo mese per le presenze. Quegli hotel chiusi danno una brutta immagine del luogo e ci rimettono fra l’ altro anche di credibilità efficiente Bisognerebbe insegnare turismo nelle scuole e dare la licenze solo a coloro che si mostrano all’ altezza di un turismo globale.
L’ attuale politica turistica non credo che vada verso la modernizzazione e le esigenze dei visitatori, mi sembra che il turismo sia lasciato un po’ troppo a se stesso.
A Santarcangelo abbiamo un esempio con L’ECO NATALE. L’ aspetto culturale non è stato molto considerato. La via Della Costa, quest’ anno, anche con l’ apertura della mostra, del presepe e della visita alla grotta delle Suore e mostre, musei, presepi ed esposizioni è l’ interessantissimo percorso culturale della città.
Purtroppo L’ Eco Natale finisce alla Sangiovesa e quella via piena di fascino, di arte, di cultura e di storia, che ci tocca da vicino con 125 anni dell’ anniversario della morte della fondazione del Convento “SS CATERINA E BARBARA “ rimane anonima.
Bastava un filo di luce al centro lungo la via per far capire ai visitatori che salendo avrebbero incontrato la cultura e la storia.
Giorgio Gallavotti
direttore del Museo del Bottone
Dicembre 2012





domenica 2 dicembre 2012

LA GIOCONDA IN VALMARECCHIA

Il Carlino 03-12-12
La Voce 04-12-12
Il Corriere 04-12-12

       Sarebbe quindi la Valmarecchia, ed in particolare il Montefeltro, il paesaggio sullo sfondo del famoso capolavoro di Leonardo Da Vinci? Qualora fosse riconosciuto in maniera “universale” che alle spalle della Gioconda ci sia la nostra valle ci troveremmo di fronte ad un fortissimo elemento di attrazione e di rilancio turistico. Ma chi gestirebbe un tale potenziale?

       Indipendentemente dal quadro di Leonardo non sarebbe male se si provvedesse ad un vero rilancio turistico del nostro entroterra, visto anche l’ imminente riordino provinciale, che vedrà con ogni probabilità Ravenna quale nuova sede della Provincia, fare sistema e lavorare in sinergia diventa essenziale.

       A tal fine, perché la Provincia di Rimini, prima di chiudere i battenti in merito al turismo non si adopera per favorire la nascita di una nostra Unione di Prodotto? Non sarebbe male se la Provincia provvedesse a consultare e coordinare i comuni interessati e si facesse portavoce in Regione affinchè venga costituita una nostra Unione di prodotto, un unione che valorizzi la montagna e la collina e i fiumi Marecchia e Senatello.

       Qualora accadesse avremmo già un “marchio di lusso”, ovviamente “La Gioconda”

Cordiali saluti,

Loris Dall’Acqua     Poggio Berni

venerdì 23 novembre 2012

C'era una volta SAN LEO

SAN LEO

Ben 5.361 residenti nel lontano 1.936 nella città che ebbe anche l'onore di essere Capitale d'Italia, residenti che nel '61 scesero a quota 3.572, calando ulteriormente nel '71 anni in cui si scese a 2.739 abitanti oggi a quota 3.074. Che sia merito della forte attrattiva turistica questa ripresa riscontrata negli ultimi 40 anni? Così fosse si valutino attentamente in Valmarecchia le scelti inerenti la materia turistica, il potere decisionale della Valmarecchia turistica deve restare nella valle, aderire ad un consorzio con sede a Reggio - Emilia è preoccupante.

Loris Dall'Acqua

C'era una volta TALAMELLO

TALAMELLO

Erano 1.300 gli abitanti di Talamello nel lontano 1.936, se ne contavano 1.010 nel '61 numero che scese ulteriormente nel '71 anno in cui di residenti se ne registravano solo 716 un dato oggi in ripresa visto che se ne contano 1.117, ma quanti saranno disposti a restare se dovessero incombere nuovi disagi?
Loris Dall'Acqua

C'era una volta NOVAFELTRIA

NOVAFELTRIA

Una città rispetto agli altri 6 comuni in cui nel 1.936 vivevano ben 8.810 residenti, Novafeltria non è rimasta indenne dal "fenomeno dello spopolamento" sono infatti 7.716 quelli che ci vivevano nel '61 che scendono poi a 5.836 nel '71. Oggi sono invece 7.312, in ripresa rispetto al '71, ma forse la posizione baricentrica agli altri sei comuni, la presenza di maggiori servizi, i minori disagi essendo essa più pianeggiante le ha permesso di intercettare quanti abbandonavano gli altri comuni più piccoli e più montani.

giovedì 22 novembre 2012

C'era una volta CASTELDELCI

CASTELDELCI

Anche qui una parabola discendente, lontanissimi gli anni in cui di abitanti se ne contavano 1.791, era il lontano 1.936 una cifra che nel 1.961 si assottiglia a 1.184, che scende ancora nel 1.971 quando di abitanti se ne contano 811.

476 sono invece quelli che oggi vivono a Casteldelci.
Come per gli altri 6 comuni i mancati investimenti della Regione Marche che pare essersi accorta della Valmarecchia solo nel momento in cui questa ha iniziato a fare i bagagli per L'Emilia Romagna.

Incomprensibile la bocciatura del Parco Eolico un'opportunità di sviluppo pazzesca che purtroppo enti superiori hanno deciso di fare nell'Adriatico.

Loris Dall'Acqua

C'era una volta MAIOLO



MAIOLO

Nel 1.936 si contavano 1.791 abitanti nel paese dei forni, nel 1.961 scesero a 1.197, un dato che continua ad abbassarsi ulteriormente nel 1.971 quando si arriva a quota 874.
Maiolo oggi di residenti ne conta 854.
Occorrono investimenti in Alta Valmarecchia se si comincia a chiudere scuole, se si depotenzia l'ospedale Sacra Famiglia di Novafeltria, se la Provincia impedisce lo sviluppo economico con i propri strumenti programmatici, se viabilità e mobilità restano solo sulla carta si perderà la vera risorsa della Valmarecchia ovvero i suoi abitanti.

Loris Dall'Acqua

C'era una volta PENNABILLI

PENNABILLI

 Anch'esso vittima di SPOPOLAMENTO & SPOLPAMENTO come il resto dell' ALTAVALLE DEL MARECCHIA


 Nel 1936 nel Comune di Pennabilli si contavano 5.229 residenti, nel 1.961 scendono a 4.004, nel 1.971 si riducono a 3.041 oggi sono 3.098. Come per gli altri comuni dell'alta valle c'è stato un inesorabile abbandono della montagna il lieve rialzo odierno è dovuto alla percentuale di stranieri. Che siano attratti dai bassi prezzi degli immobili?

Loris Dall'Acqua

C'era una volta SANT'AGATA FELTRIA

SANT' AGATA FELTRIA

La carenza di servizi in Valmarecchia e la loro riduzione influiscono non poco sullo spopolamento dei paesi di montagna.
Nel 1.936 c'erano 6.601 residenti, nel 1.961 scendono a 4.423, nel 1971 calano ancora, si parla di 2.878 oggi invece sono 2.316 praticamente un terzo.
SE NON SI INVESTE IN SERVIZI, SE NON SI INVESTE IN PRODUTTIVITA', LO SPOPOLAMENTO PRENDERA' IL SOPRAVVENTO.

Loris Dall'Acqua

mercoledì 24 ottobre 2012

ROMAGNA MIA in TV

BELLA ROMAGNA”



A partire da Venerdì 26 ottobre, ore 21.30, su TeleRomagna (canale 14) andrà in onda un nuovo programma, un format, della durata complessiva di 35 minuti suddiviso in tre parti: l'itinerario, il Personaggio, gli antichi detti romagnoli. L'itinerario mira alla scoperta di Luoghi, tradizioni, piccoli musei e percorsi gastronomici della Romagna.

I Personaggi saranno, artisti ed artigiani, che hanno fatto del loro lavoro e della loro arte la fonte ispiratrice per indagare e fare conoscere la loro terra . In fine i “detti” saranno annunciati da anziani romagnoli.

La conduzione e i testi sono di Diego Angeloni, giornalista esperto di antropologia delle tradizioni romagnole, le riprese sono di Deris Ulivi, la produzione è di TeleRomagna-VideoService, la distribuzione è di PubbliSole spa

La prima serie prevede la scoperta di: Lizzano di Cesena e Polenta di Bertinoro, Santarcangelo, Cervia, Russi, Casola Valsenio, Predappio.

La prima puntata ci farà conoscere:
Villa Pasolini Zanelli;
La stanza da letto di Giosuè Carducci, così come egli la lasciò; 
Il Museo della Musica Meccanica, unico in Italia; 
I cibi dell'Arzdora,
L'art director de' “Il Vicolo” Marisa Zattini che ci parlerà del poeta Tonino Guerra, e per finire due minuti di proverbi romagnoli commentati da un estroverso personaggio.

Un modo gradevole di conoscere le bellezze della nostra terra.

martedì 23 ottobre 2012

I MACINELLI

Un macinello domestico a tazza.
I soldati romani l'avevano in dotazione per le campagne di guerra. La foto rappresenta la parte sottostante, manca la parte superiore che consiste in una ruota della stessa pietra che si appoggia di misura nell'incavo della tazza. Su un lato della ruota superiore c'è infilato un manico di legno che serve come impugnatura per permettere di girare la macina . Il grano viene versato in un foro che si trova al centro superiore del macinello. La farina macinata fuoriesce dal foro sulla base della tazza (vedi foto).
Nei mercatini delle cose vecchie si trovano ancora dei macinelli domestici in pietra come quello rappresentato, al costo di 300/400 euro se messi bene. (Mi dicono provengano dalla Russia, gli originali italiani sono introvabili.)
Quello lo strumento di come si macinava prima dell'avvento del mulino idraulico, i macinelli nacquero dopo la macina a sella tradizionale; il modo più arcaico che si conosca di macinazione dei cereali.

Al castello di Verucchio ne sono esposti due esemplari molto belli. Al Museo Mulino Sapignoli purtroppo non c'è in esposizione, ma in compenso sentirete raccontare l'antica arte della macinatura e potrete visitare la sala macine in cui sono conservati due impianti molitori,inoltre al piano superiore del Mulino dove una volta c'era l'abitazione del mugnaio, troverete la Biblioteca Beato Pio Campidelli specializzata nella sezione viaggi e mulini.

L.d.a   &    S.b

mercoledì 17 ottobre 2012

MUSEO DEL BOTTONE OGGETTO DI TESI

Il Museo del Bottone per l'ottava volta diventa oggetto di tesi universitaria, è di moda e porta anche fortuna.... quello che segue è il comunicato stampa di Giorgio Gallavotti l'uomo che fa parlare i bottoni e sognare chi l'ascolta.

L.d.a.


Comunicato stampa pubblicato dalla La Voce di Romagna, il Nuovo Quotidiano e il Corriere di Rimini


Un’ altra ragazza di S.Vito Santarcangelo Elisa Canini si è laureata questa volta alla Università di S. Marino con un stupendo 110 e lode. Complimenti alla nuova dottoressa.

Le ragazze laureate, sempre con il massimo dei voti, con il Museo del Bottone sono diventate otto, medie due all’ anno.

Titolo della tesi: Mostrare
Sottotitolo: Percorso e allestimento interattivo per un piccolo museo: il Museo del Bottone di Santarcangelo
Università degli Studi della Repubblica di San Marino associata con:

Università Iuav di Venezia - Facoltà di Design e Arti
Corso di Laurea in Disegno Industriale
a.a. 2011/2012 sessione di settembre.


La dott. Canini specifica i termini della tesa.

<La mia tesi è stata realizza all'interno del Corso di laurea in Disegno Industriale e ha per tema la riqualificazione di un piccolo museo tramite i nuovi media. Essa prende come esempio il Museo del Bottone di Santarcangelo di Romagna ma si basa su una tecnologia a basso costo che permetta a qualsiasi piccolo museo di adottare una modalità espositiva di tipo interattivo e multimediale con un investimento relativamente basso.
Le modalità espositive di questo genere non solo creano attrazione nei confronti del museo ma permettono un apprendimento più rapido rispetto ad una normale visita perché inducono lo spettatore ad incuriosirsi e, di conseguenza, intercedere col mezzo a sua disposizione, facendo del museo un vero e proprio strumento didattico. Ovviamente, oltre all'uso di pareti e tavoli interattivi, l'importanza dell'oggetto reale rimane, per questo le due modalità espositive convivono una accanto all'altra andando a rinforzare la propria forza con la compresenza. >


Intanto al Museo del Bottone anche nel periodo di ottobre arrivano giornalmente tanti gruppi, soprattutto tedeschi. Il sabato e la domenica invece arrivano gruppi generalmente italiani. Tutto questo fa prevedere che si sta azzerando la mancanza di visitatori, per le note vicende nazionali , avuta nella prima parte del 2012.

Al prossimo convegno Nazionale dei Piccoli Musei ad Amalfi il 5-6 novembre, di cui sono un relatore ufficiale e membro del CdA, sarà consegnato al Museo del Bottone l’ attestato di fondazione della Associazione Nazionale dei Piccoli Musei.

L’attestato è importante perché lo scopo dell’ associazione è una nuova legislazione, sul ruolo dei Piccoli Musei, che sono il 95 % dei Musei italiani. L’ associazione chiede per i Piccoli Musei un riconoscimento ufficiale in base a dei parametri diversi da quelli dei grandi Musei.

I piccoli Musei hanno successo per la loro accoglienza, per il loro rapporto umano efficiente e competente, che crea un collegamento con il territorio e il Museo.

Si deve costruire un percorso comunicativo che faccia emozionare il visitatore, con chiari riferimenti al territorio e alla realtà culturale che ospita il museo stesso.

Non è più possibile semplicemente esporre oggetti, ma si deve far interagire l’ utente che visita mostre e musei. Questa è la filosofia della Associazione che premia chi la applica. Il Museo del Bottone sin dalla apertura ha adoperato questo sistema ed è stato premiato dai visitatori.

Grazie per l’ accoglienza.

Con cordialità e simpatia

Giorgio Gallavotti

Santarcangelo 15-10-2012

venerdì 28 settembre 2012

MUSEO DI SUCCESSO QUESTA LA VERA QUALITA'

Uno scorcio dell'interno del Museo del Bottone
Giorgio Gallavotti anima e cuore del Museo del Bottone continua  mietere successi e a far parlare del suo museo e di conseguenza di Santarcangelo. Il Sig. Gallavotti ha recentemente ricevuto manifestazioni di apprezzamento e stima da parte di una delle più prestigiose case di produzione di bottoni conosciuta in gran parte del mondo.

Merito delle sue doti comunicative e promozionali che hanno fatto conoscere ovunque il Museo del Bottone e che spingeranno questi illustri signori a visitare molto presto la nostra Santarcangelo.

Loris Dall'Acqua

martedì 18 settembre 2012

LE RUSPE DEMOLISCONO MULINO SAPIGNOLI

 Non  è una boutade ieri è stato abbattuto un altro mulino, trattasi di mulino Sapignoli di Savignano sul Rubicone.
       I mulini hanno rappresentato il fulcro dell'economia del secolo passato, le nostre valli erano disseminate di mulini molti dei quali tutt'oggi presenti anche se irriconoscibili in quanto ridotti a ruderi o trasformati in civili abitazioni rimangono comunque un' importatne testimonianza del passsato. Purtroppo questo patrimonio ieri ha perso un pezzo è notizia di oggi che mulino Sapignoli di Savignano sul Rubicone è stato demolito, le ruspe faranno spazio a un condominio.
       Peccato che la legge del mercato mieta vittime di questo calibro, del resto è sempre il denaro a dettar legge, purtroppo.

Loris Dall'Acqua 

domenica 16 settembre 2012

L'ARTE DELLA COMUNICAZIONE

La divulgazione della cultura incontra spesso molti ostacoli, non sempre si riesce a far breccia nella gente, le cause non sono da ricercarsi all' esterno, talvolta sarebbe sufficiente un po' di autocritica. Se una mostra, un museo o un sito archeologico non incontrano i favori del pubblico è troppo facile accusare gli altri di essere ignoranti.
Gli addetti ai lavori dovrebbero valutare quali errori di comunicazione siano stati commessi, sono infatti un' errata presentazione o un' inadeguata comunicazione i primi responsabili della mancanza di pubblico.

La capacità di affascinare anche quanti solitamente bypassano tutto quanto fa cultura dovrebbe essere la scommessa su cui "giocare la partita". Significativo il caso di strutture museali o siti archeologici di notevole valore storico sconosciuti ai più, mentre altre di diverso valore storico intercettano un maggior numero di visitatori riuscendo così ad imporsi come importante realtà nel panorama culturale e museale. L'arte della comunicazione e l'amore per l'arte e la cultura sono quel toco in più necessario a promuovere l'arte stessa.



Loris Dall'Acqua         Poggio Berni

venerdì 31 agosto 2012

MUSEO DEL BOTTONE UN ESEMPIO DA SEGUIRE

       Il Museo del Bottone colpisce col suo fascino anche Poggio Berni. Partendo dalla considerazione che un'amministrazione non debba limitarsi a costruire e comprare strutture ma che debba anche saperle far funzionare si reputava assurdo continuare a impiagare somme a bilancio per consulenze sull'allestimento di Museo Mulino Sapignoli essendo già allestito, ma forese sarebbe giunto il momento di provvedere a divulgare la sua presenza nel panorama museale. Non è nel nostro Dna la raccomandazione e non lo è nemmeno in questo caso, citiamo il Sig. Gallavotti e il suo Museo ( ed a sua insaputa ) in quanto l'unicità e la chiara fama della sua opera sono per noi il risultato che ci dovremmo prefigurare per il museo dell'arte molitoria, risultati che si ottengono anche a costi zero. Ambiziosi? Bisogna crederci ed essere determinati ma soprattutto amare il Mulino. E ci chiediamo se Amati ami il mulino.
      Questa che segue è l' interpellanza presentata dalla Cons. Francesca D' Amico al consiglio comunale di Poggio Berni del 31-12-2012 la risposta è attesa per metà settembre.

Loris Dall'Acqua   Pdl


Un'immagine del suggestivo Museo del Bottone a Santarcangelo
Al Sig Sindaco del Comune di Poggio Berni


Ogg: consulenza museo mulino Sapignoli


Spett.le Sig.Sindaco

Il nostro comune per la realizzazione del Museo Mulino Sapignoli ha messo a bilancio la spesa della consulenza di Mario Turci, direttore di musei santarcangiolesi e che ha svolto un buon lavoro di impostazione che nessuno mette in discussione.

Visto che l'amministrazione continua a mettere a bilancio le spese per consulenza sul Museo, ci chiediamo se non sia più opportuno, visto che alla realizzazione si è già provveduto, rivolgersi ad esperti nel settore museale in divulgazione e promozione.


Francesca D'Amico Pdl Poggio Berni
Visti i successi che sta mietendo anno dopo anno il Museo del Bottone, che sta facendo un'eccellente promozione tanto da essere conosciuto in tantissimi paesi stranieri e frequentemente promosso sulle principali testate giornalistiche nazionali, e vista la recente nomina nel direttivo dell'associazione nazionale dei piccoli musei del Sig. Giorgio Gallavotti direttore del Museo del Bottone, si chiede se non sia opportuna in questa fase avvalersi della consulenza di persone del suo calibro.



Cons. Francesca D'Amico Pdl Poggio Berni

sabato 18 agosto 2012

MUSEO DEL BOTTONE UNA RISORSA PER SANTARCANGELO

       Le eccellenze di un territorio possono essere di proprietà pubblica o privata e questo diventa certamente una discriminante quando si tratta di spendere soldi pubblici, in quanto, una pubblica amministrazione deve preoccuparsi giustamente del patrimonio pubblico e non di quello privato, ma quando si tratta di promuovere il territorio e di dare informazioni queste devono essere complete.
       Se si tratta di promuovere il territorio tramite ad esempio una cartina turistica, una guida, un sito, una rivista al turista non importa chi sia il proprietario di dette strutture, ma gli interesserà sapere cosa gli offre quella località, quali sono le sue eccellenze, i suoi monumenti e tutto ciò che ha una rilevanza turistica e di questi vorrà sapere quando sono visitabili, a quale prezzo e in quali orari.
       Recentemente il comune di Santarcangelo ha realizzato una piantina turistica nella quale ci si è  dimenticati di menzionare il Museo del Bottone, una svista inaccettabile anche in virtù del fatto che non è la prima volta che accade.
       Il Museo del Bottone non è "comunale" ma è una realtà di Santarcangelo così come è una realtà il successo che ha ottenuto a livello internazionale, ci sono persone che vengono per la prima volta a Santarcangelo proprio perchè incuriositi dalla particolarità di un museo che è unico al mondo e che in tutto il mondo è conosciuto. Si parla spesso del Museo del Bottone sui principali quotidiani nazionali e non, se ne parla sulle riviste e anche sui media di altre nazioni come ad esempio recentemente avvenuto in Cina, ma quando siamo a Santarcangelo in tutto ciò che è istituzionale del museo non c'è traccia. Ovvio che l'amministrazione debba occuparsi di far conoscere i propri musei che sono il Museo storico archeologico e il Museo degli usi e costumi della gente di Romagna, sul sito però dovrebbe specificare se menziona esclusivamente questi che trattasi dei musei comunali, mentre se si parla di musei a Santarcangelo andranno menzionati tutti pubblici e privati. Anche la Rocca di Santarcangelo è privata o l'Antica stamperia Marchi è privata ma come si può solo pensare di escluderle da qualsiasi guida? Evidentemente i numeri che è in grado di snocciolare il Museo del Bottone mettono in imbarazzo l'amministrazione comunale che con le proprie realtà museali non riesce a stare al passo.
      Non ci si può dimenticare di menzionare una simile realtà, Santarcangelo trae beneficio dalla presenza di una struttura che spesso funge anche da presidio turistico essendo spesso l'unica realtà turistica aperta in certi giornio ed in certe ore oltre tutto a differenza di altre non è a pagamento ma ad offerta libera.

Loris Dall'Acqua     Santarcangelo
   

sabato 16 giugno 2012

NUOVA VITA PER LA FOSSA VISERBA ?

Se il Marecchia è il filo conduttore naturale della nostra valle, la fossa Viserba ha rappresentato quell'indispensabile risorsa per la vita e l'economia locale passata, mentre oggi dovrebbe invece rappresentare la testimonianza di quel passato e andrebbe adeguatamente valorizzata.

La fossa Viserba ha notevolmente agevolato la vita delle popolazioni locali, lo testimoniano la presenza di tanti mulini per le produzioni di farine e biade, ma anche tante altre attività che sfruttavano l'acqua della fossa che potrebbe diventare un percorso didattico in cui si intrecciano aree museali e memorie storiche diverse.

Due i percorsi che involontariamente si intrecciano o che si potrebbero sviluppare:

1) Un percorso legato al "mondo subaqueo"

La fossa a Torriana alimenta un laghetto artificiale in cui è stato realizzato un osservatorio subaqueo in cui è possibile vedere cosa avviene sottacqua particolarmente adatto per le scolaresche, a Poggio Berni tra fossa e fiume c'è il parco della cava dedicato al giacimento fossillifero rinvenuto nel Marecchia e giunti a Viserba, sul confine con Viserbella, c'è il museo denominato E' Scaion museo della marineria e delle conchiglie unica forma museale dell' area di Rimini Nord.

2) L'altro percorso è quello legato allo "sviluppo economico" della valle, con il Museo Mulino Sapignoli a Poggio Berni in cui si racconta l'arte molitoria e la storia della fossa stessa testimonianza dell'incontro tra il mondo contadino e quello artigianale, ci sono o meglio dire ci sarebbero altri due siti in cui si parla da tempo di recupero ai fini dell'archeologia industriale: la parte storica della Buzzi Unicem e quella storica dell'ex corderia a Viserba, anch'esse collocate sulla fossa viserba ed entrambe utilizzavano la forza di quell' acqua tre storie diverse e tre testimonianze identitarie del territorio.

Se sull'area ex Buzzi come per l'ex corderia le intenzioni saranno quelle di rivalutarle anche a fini turistici la valenza culturale, identitaria e didattica di quei siti non possono venire meno, anzi, ricreare all'interno aree museali in cui si racconti la storia di quelle attività, del loro sviluppo economico sino alla loro chiusura mi pare un atto dovuto, ad esempio in Alta Valmarecchia col Sulphur si è andati in questa direzione. A questo si unisce la necessità di accordi sovracomunali per valorizzarla: una miglior manutenzione della fossa stessa, la possibilità di ricreare in alcuni punti dei sentieri che le corrano a fianco e di collocare lungo il suo tracciato, in adiacenza degli ex impianti molitori delle tabelle esplicative in cui racccontare alcuni cenni "storici" inerenti al passato di tale struttura.

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La proposta è stata presentata al Governo partecipato a Poggio Berni quello che segue la cronaca tratta dal sito del comune:


PROPOSTA N. 2

Il Sindaco legge l’oggetto della proposta presentata:

 

2) Provvedere per quanto di competenza alla sua manutenzione ed adoperandosi in prima persona coinvolgendo gli enti interessati al fine di valorizzarla dal punto di vista igienico e del decoro, ma anche al dine di realizzare dei "percorsi" sia fisici che virtuali che si intrecciano su di essa e che la valorizzino dal punto di vista storico, turistico, culturale. Due i percorsi ideali che si intrecciano e di alto valore didattico e culturale: 1) un percorso legato al "mondo subacqueo": a Torriana un osservatorio subacqueo,a Poggio Berni tra fossa e fiume c'è il parco della Cava dedicato al giacimento fossilifero del Marecchia e giunti a Viserba confine con Viserbella, c'è il museo denominato E' Scaion , museo della marineria e delle conchiglie unica forma museale dell'area di Rimini Nord. 2) L'altro percorso è legato allo "sviluppo economico" della valle, con il Museo Mulino Sapignoli in cui si racconta l'arte molitoria e la storia della fossa stessa, ci sarebbero altri due siti in cui si parla da tempo di recupero ai fini dell'archeologia industriale: la parte storica della Buzzi Unicem e quella dell'ex corderia a Viserba, anch'esse collocate sulla fossa Viserba dalla quale tutte ricavano energia. Promuovere in Unione e in Provincia la sua valorizzazione.

(Proponente Sig. Loris Dall’Acqua prot. n. 3766)

 

Il Presidente della Commissione Omar Ravello legge il parere espresso dalla Commissione “Partecipazione”

PARERE DELLA COMMISSIONE

 

BISOGNA INTEGRARE MAGGIORMENTE LE REALTA' STORICHE, ECONOMICHE E NATURALISTICHE DEL PROGETTO GREEN WAYS ED INSERIRE UN PERCORSO VIRTUALE DEDICATO AL NOSTRO TERRITORIO.

 

Il Sindaco apre la discussione ed effettuano interventi:

Ronny Raggini

Sig. Loris Dalla’Acqua

Terminati gli interventi il Sindaco mette ai voti il parere della Commissione

VOTAZIONE: Unanimità


Loris Dall'Acqua

martedì 29 maggio 2012

CHICCHI DI GRANO IN VIAGGIO

Sala macine di Museo Mulino Sapignoli di Poggio Berni
CHICCHI IN VIAGGIO
 (raccontalela ai vostri figli per spiegargli da dove viene la farina)

La macinazione vista da un chicco di grano

Me ne stavo immobile dalla mattina alla sera a prendere il sole in un campo di grano assieme a tutti gli altri chicchi, questa la mia bella vita fino all' inizio dell'estate, poi una volta che eravamo belli, asciutti e "maturi" il contadino veniva nei campi con una mietitrebbia che ci raccoglieva, ci seleziona e infine ci sistemava nei sacchi di iuta.

Una volta entrati nei sacchi, venivano poi sistemati in magazzino in attesa di essere macinati e trasformati in farina, venivamo tenuti al fresco e all' asciutto, altrimenti, la presenza dell'acqua o dell'umidità avrebbe sollecitato il nostro istinto naturale a germogliare.

Quando il contadino stava per finire le scorte di farina, caricava i sacchi di grano sul carro e ci portava al mulino, il luogo in cui si faceva la farina, che sarebbe servita poi a fare il pane, la pasta e tante altre cose. Arrivati sotto al portico del mulino, il contadino sistemava il cavallo o il somaro che ci aveva trainato fin lì e quindi scaricava i sacchi di grano e ci consegnava al mugnaio.

Il mugnaio ci prelevava dal sacco con una paletta e ci metteva in un secchio, nel frattempo apriva le chiuse del bottaccio, che era un piccolo laghetto che stava dietro al mulino, affinchè l'acqua arrivasse alle pale e le mettesse in movimento e quindi iniziava la macinazione.

Quando il mugnaio mi ha fatto uscire dal sacco per versarmi nel secchio fortunatamente mi ha preso tra gli ultimi, così ho potuto sbirciare quello che faceva per preparare le macine, ed ho imparato un sacco di cose che nemmeno immaginavo...

Credevo bastasse far girare le macine e invece ci sono tante altre cose a cui il mugnaio deve mettere le mani: deve regolare la distanza tra le due macine che non devono girare ne troppo vicine, ne troppo lontane, deve regolare la velocità delle macine in base all'apertura delle chiuse e anche la velocità con cui dobbiamo correre verso le macine inclinando la sessola che è quello scivolo che ci manderà dentro l' occhio della macina.

Ecco! Arriva il nostro turno! Il mugnaio prende il secchio in cui ci sono anch'io e ci versa nella tramoggia, una sorta di imbuto a forma di piramide rovesciata fatta di legno posta sopra alle macine in movimento. Dal foro sottostante finivamo sulla sessola, che era simile a un coppo rovesciato che il mugnaio inclinava affinchè noi scendessimo alla velocità giusta, ne troppo in fretta ne troppo lentamente. Da quella finivamo poi dentro all'occhio della macina quel foro centrale che ci permetteva di entrare e correre tra le due macine e scorrendo tra quelle due enormi pietre mentre erano in funzione venivamo schiacciati e trasformati in polvere, quella polvere che tutti chiamano farina. Una volta diventati farina finivamo nel cassettone, da dove il mugnaio ci raccoglieva con una paletta e ci metteva ancora dentro ai sacchi, quindi si tornava a casa. Eravamo partiti "chicchi" e siamo diventati farina.

Questo il viaggio che compivano tanti anni fà, milioni di chicchi di grano. Non venivamo distrutti, le macine ci trasformavano. E poi volete mettere la consapevolezza di essere parte della catena alimentare e di sfamare milioni di persone? Se il motto più gettonato di voi bambini è "Da grande farò il pompiere" il nostro è "Da grande farò il panino".

Loris Dall'Acqua    Poggio Berni

lunedì 23 aprile 2012

MUSEO MULINO SAPIGNOLI aperto il 25 Aprile

  MUSEO MULINO SAPIGNOLI

25 Aprile Apertura dalle 15 alle 18
Al museo dell'arte molitoria a Poggio Berni, nella splendida cornice di Mulino Sapignoli, grazie agli Amici del Mulino si aggiungono le aperture delle occasioni particolari. Dopo l'apertura straordinaria del Lunedì di Pasqua si continua con quella del 25 Aprile un'occasione in più per visitare il mulino che sarà eccezionalmente aperto al pomeriggio dalle 15 alle 18.
Particolarmente indicato alle famiglie in quanto il mulino affascina i più piccoli per la sua ingegnosa e particolare meccanica e per il suo velo di mistero e fantasia che da sempre accompagna gli aneddoti e le storie legate ai mulini. La visita al mulino fa sì che i bambini comprendano cosa ci sia dietro a quel piatto di pasta o al pane che tutti i giorni si ritrovano sulla tavola, venendo a contatto con quello che era il mondo dei nonni, che allora ruotava fortemente attorno ai mulini. Nella Valle del Marecchia la presenza dei mulini era di forte rilevanza, in passato, nella nostra valle ne furono censiti almeno 165, un patrimonio e una storia che meritano di essere ascoltate.

mercoledì 11 aprile 2012

TURISMO RELIGIOSO IN VALMARECCHIA

UN ITINERARIO TRA LUOGHI DI CULTO E CONTEMPLAZIONE
La Valmarecchia è luogo meraviglioso, una linea verde che dal mare si estende verso gli appennini, una valle di interesse turistico che rappresenta una bella cartolina per i tanti turisti che arrivano sulla costa. Tra le tante attrattive della valle quali il paesaggio, l'enogastronomia, le tracce storiche documentate in castelli, mulini, nei suggestivi borghi e nei musei, andrebbero maggiormente valorizzati quei siti di interesse religioso, visto soprattutto la presenza di alcuni eventi presso la Fiera di Rimini che attraggono parecchi pellegrini quali il Meeting e gli incontri dei Ciellini. In occasione di questi la parrocchia di Santa Giustina organizza spesso eventi quali l'arrivo di reliquie come quelle di Santa Teresa di Lisieux o l' arrivo della statua della Madonnina di Fatima occasioni che creano un pellegrinaggio continuo tra la Fiera e la Parrocchia vista l'esigua distanza tra i due luoghi entrambi alle porte della Valmarecchia.

Ci sono molte Chiese che al loro interno spesso conservano prestigiose opere o affreschi, due bellissime Pievi di epoca romana una a Santarcangelo leggermente in periferia e una a Verucchio sulla collina, due Santuari uno a Casale di San Vito in cui ci sono le reliquie del Beato Pio Campidelli e uno a Saiano di Torriana, inoltre la casa natale di Papa Clemente nelle contrade di Santarcangelo e quella del Beato Pio Campidelli a Poggio Berni.

Testimonianze anche nei musei di Santarcangelo, al Museo storico e archeologico di Santarcangelo sito nelle contrade c'è una sezione appositamente dedicata a Papa Clemente XIV, e non poteva cero mancare un ricordo papale al Museo del Bottone di Giorgio Gallavotti, mentre nella piazza Ganganelli svetta l' Arco trionfale eretto in onore a Papa Clemente XIV, e ancora la graziosa Chiesina di Trebbio che era la parrocchia del Beato Pio Campidelli, il Convento dei Frati di Verucchio ove si trova il cipresso che la leggenda vuole piantato da S. Francesco, la città di Pennabilli che propone un' ampia offerta culturale e che in passato è stata sede vescovile trà l'altro recentemente visitata da Papa Benedetto XIV bellezze che si sommano alle altre della nostra valle.


Loris Dall' Acqua     Poggio Berni








lunedì 9 aprile 2012

UNA DOMENICA AL MUSEO (anche in video)



MUSEO MULINO SAPIGNOLI A POGGIO BERNI


Il Mulino è il luogo dove s'incontrano il mondo dell' agricoltura e quello dell' artigianato in
quanto vi si portava il grano e lo si trasformava in farina, ci si  incontrava, si commerciava
e si barattava visto che spesso era la farina la merce di scambio per il grano ricevuto.
La forza dell'acqua si trasforma in energia grazie a quella ingegnosa meccanica che fa muovere le macine, un' opera che si può definire un capolavoro di ingegneria. Il mulino è anche un luogo in cui si mescolano e si intrecciano la realtà del lavoro e quello della fantasia, delle vecchie credenze dei detti e anche dell' immaginario erotico, qui si mescolano il dialetto e l'italiano questo è il viaggio che attende chi si recherà al museo Mulino Sapignoli a Poggio Berni aperto anche tutte le domeniche dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 18.
La storia delle fosse, che prendevano acqua dal fiume e la portavano nelle campagne e dei mulini che nei secoli scorsi vi sono stati costruiti sopra, la storia della macinatura, i ricordi di chi ha passato una vita al mulino. e rappresenta uno dei più importanti simboli della storia della nostra comunità e della valle del Marecchia una valle in cui ne furono censiti ben 165.
Il mulino è descritto anche come luogo di folletti dispettosi e burloni che azionavano le macine anche quando il mulino non funziona o era guasto, la storia si ripete il mulino ha trovato chi si prodiga per farlo funzionare quando era destinato a stare chiuso, non folletti bensì semplicemente "amici del museo".
L.D'A
                                                                     


sabato 7 aprile 2012

ISPIRATO DAGLI ANGELI DEL FANGO


Quando nel lontano '66 una spaventosa alluvione travolse Firenze una
colata di fango investì il ricco patrimonio storico che rischiò di andare perso
per sempre. Si mobilitarono giovani volontari da tutto il mondo che arrivarono a
Firenze e si misero a disposizione per recuperare il possibile, mi colpì molto
come riuscirono a salvare i libri inzuppati di acqua e fango, ogni singola
pagina doveva essere separata dall' altra con infinita pazienza per non
romperla, quindi veniva girata la pagina appena salvata mantenendola separata
con un corpo asciutto sino al momento della sua completa asciugatura. Alla fine
del recupero di ogni singolo libro scattava un applauso liberatorio generale,
quindi si ripiegava subito la testa sul da farsi ognuno sul suo libro o se ne iniziava subito un altro.
Questo gruppo eterogeneo di persone prese il nome di " Angeli del fango",
senza di loro quel patrimonio sarebbe andato distrutto oggi la cultura rischia
di rimanere chiusa tra quattro mura senza avere l' opportunità di arrivare alla
gente a causa di sempre minori risorse a disposizione dei comuni, se vogliamo far si che questa venga divulgata dobbiamo mobilitarci come allora.
A Poggio Berni, da poco più di un anno, esiste Museo Mulino Sapignoli, un museo dell' arte molitoria ove si racconta la vita del mugnaio, le operazioni della macinatura e tutti gli altri compiti che il mugnaio doveva assolvere, gli aneddoti legati ai detti inerenti il mulino e le sue storie. L'apertura del museo, per carenza di risorse, era legata agli orari della biblioteca realizzata al piano superiore del Mulino laddove una volta c'erano le stanze in cui viveva il mugnaio con la sua famiglia. Un orario esiguo visto che chi si reca in visita ai musei spesso ha a disposizione la Domenica in quanto gli altri giorni lavora. Serviva un' apertura più
ampia di quella che si poteva offrire con la biblioteca, affascinato ed
ispirato dall' opera degli angeli del fango di Firenze sono diventato
un volontario che alla domenica, con altri " Amici del Mulino" si adopera per mantenere aperto il
museo e ad introdurre i visitatori al mondo dell' arte molitoria, un'occasione per quanti vorranno conoscere come si svolgeva la vita al
mulino e come funzionavano quelle macine che girando trasformavano il grano in
farina, noi siamo lì a raccontarlo. Un gruppo di amici lieto di dedicare un po' del proprio tempo
alla divulgazione della cultura.
                            Loris Dall' Acqua
                                                        Poggio Berni ( Rimini )