lunedì 3 dicembre 2012

TURISMO? L'opinione di GIORGIO GALLAVOTTI

Sul turismo finelmente l'opinione di chi lo vive sulla propria pelle tutti i giorni. Il comunicato che segue è dell' amico Giorgio Gallavotti anima e direttore del Museo del Bottone, l'uomo che è in grado di trasformare in arte tutto quello di cui parla.

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In questi giorni vi sono stati dei fermenti intorno al turismo di vallata e non, ragionamenti assolutamente necessari per elevarci, ma al tempo stesso mi sono chiesto perché si dibattano sempre e solo i grandi temi, visto che dovremmo porci anche un quesito più importante ovvero se siamo pronti a raccogliere le grandi sfide. Mi chiedo ad esempio se le amministrazioni sono coscenti delle importantissime problematiche relative ai piccoli Musei. Queste problematiche riguardano la loro conduzione, che alla fine rappresentano la qualità della visita che fanno la differenza da un luogo ad un altro.
Mi chiedo ancora se i nostri Musei della bassa Valmarecchia, sono all’ altezza di un turismo moderno sul livello di visite, di guide, di politica museale e come le amministrazioni comunali affrontano il problema.
Credo che una buona base di discussione su turismo e territorio sia parte del mio intervento, applauditissimo, ad Amalfi il 5-6 nov. 2012 al Convegno Nazionale dei Piccoli Musei: Rapporto istituzioni e il territorio .
In questo settore purtroppo troviamo situazioni non sempre positive per il bene del turismo. Occorre iniziare a ragionare in modo nettamente diverso di come si sono comportate le istituzioni fino ad ora
Le istituzioni devono investire nella cultura museale per la sua diffusione, non è mai una spesa, ma un ottimo investimento perché vi è sempre un ritorno. Il Prof. Giancarlo Dall’ Ara in un suo articolo ha scritto
“ La sommatoria di uno spazio, contenitore, esposizione e pubblico non da come risultato un museo “ sottolinea che occorre il rapporto umano efficiente e competente, che crea un collegamento con il territorio e il Museo. Ecco io dico che si deve costruire un percorso comunicativo che faccia emozionare il visitatore, con chiari riferimenti al territorio e alla realtà culturale che ospita il museo stesso. Non è più possibile semplicemente esporre oggetti, ma si deve far interagire l’ utente che visita mostre e musei. Questa è la nostra filosofia che ci premia. Non è più il momento dei guardiani dei Musei, è ora che gli assessori mettano nei Musei delle guide preparate, che amano il loro lavoro. Devono fare dei corsi specifici e creare del personale adatto, per chi vuole lavorare in un Museo. Questo, se si vuole veramente fare un servizio sociale culturale è essenziale per il futuro dei Musei, soprattutto quelli piccoli ed istituzionali. Un’ altra cosa che le Amministrazioni comunali dovrebbero pretendere dagli operatori turistici: il fare squadra e non agire a settori. Questo perché molti operatori, come gli albergatori che tengono aperti solo l’estate, hanno una visuale molto ristretta sul turismo. Pensano che loro siano al centro di tutto e non si accorgono o non vogliono accorgersi che il turismo è un insieme, l’ unione di un distretto, e che bisogna fare squadra.
Nel mese di settembre con l’ inizio del tempo brutto i gestori lungimiranti degli Hotel aperti, molti purtroppo hanno chiuso il 10 settembre, hanno organizzato pullman con 50 / 60 loro clienti e portati nell’ entroterra per far conoscere il territorio. Solo nel mese di settembre al Museo del Bottone, non per caso, sono arrivati 93 gruppi per un totale di 1692 visitatori. Penso un record per un Piccolo Museo. Nel mese di settembre l’ incremento dei visitatori è stato del 37,84% su settembre 2011, che era stato un buonissimo mese per le presenze. Quegli hotel chiusi danno una brutta immagine del luogo e ci rimettono fra l’ altro anche di credibilità efficiente Bisognerebbe insegnare turismo nelle scuole e dare la licenze solo a coloro che si mostrano all’ altezza di un turismo globale.
L’ attuale politica turistica non credo che vada verso la modernizzazione e le esigenze dei visitatori, mi sembra che il turismo sia lasciato un po’ troppo a se stesso.
A Santarcangelo abbiamo un esempio con L’ECO NATALE. L’ aspetto culturale non è stato molto considerato. La via Della Costa, quest’ anno, anche con l’ apertura della mostra, del presepe e della visita alla grotta delle Suore e mostre, musei, presepi ed esposizioni è l’ interessantissimo percorso culturale della città.
Purtroppo L’ Eco Natale finisce alla Sangiovesa e quella via piena di fascino, di arte, di cultura e di storia, che ci tocca da vicino con 125 anni dell’ anniversario della morte della fondazione del Convento “SS CATERINA E BARBARA “ rimane anonima.
Bastava un filo di luce al centro lungo la via per far capire ai visitatori che salendo avrebbero incontrato la cultura e la storia.
Giorgio Gallavotti
direttore del Museo del Bottone
Dicembre 2012





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