sabato 24 marzo 2012

LA MADONNA DAGLI OCCHI A MANDORLA, CAMERANO ATTENDE

La Madonna dagli occhi a mandorla di Camerano da segnalazione di una storia è diventata una sorta di caccia al tesoro. Le segnalazioni hanno continuato ad aggiungersi e quella che trova maggiori conferme da parte di chi quel periodo l'ha vissuto, porta ad un punto in cui occorre fermarsi. Pare infatti che il furto fosse su commissione e che il mandante fosse un ricco collezionista della zona molto conosciuto a Rimini e dintorni.
Si fa addirittura un nome e un cognome, ma non essendo supportato da prove non si può certo buttare nomi in pasto al dileggio. Probabilmente ne esiste una simile anche in Puglia vista la presenza di similitudini con quella segnalata.

Rimane vivo l'appello agli amici di Camerano di ricercare tra vecchie foto, l'eventuale presenza della Madonnina magari immortalata nello sfondo in occasione di qualche cerimonia.
E lanciamo l'appello anche a chi da decenni ha apprezzato e ammirato in solitudine la bellezza di detta Madonnina, di riscoprire, anche se in tarda età, la bellezza del condividere con gli altri, provvedendo magari a restituirla alla comunità che tanto l'ha amata.


Loris Dall'Acqua

mercoledì 21 marzo 2012

ARRIVEDERCI, MAESTRO

L'IMMENSO TONINO GUERRA

L'arte fatta persona!

Hai contribuito a rendere grande,

il nome di Santarcangelo nel mondo,

un mondo che hai girato in lungo e in largo,

portando sempre la Valmarecchia e la tua Santarcangelo nel cuore.

Hai amato così tanto la nostra valle da averla adornata

con fontane, stufe, lucerne, quadri e musei dando un volto alla bellezza.

Hai amato così tanto il notro dialetto fino a tramutarlo in versi

e a farcelo riscoprire ed apprezzare.

Un artista eccelle solitamente in una sola arte,

definirti solo artista è troppo riduttivo ,

hai eccelso in ogni cosa in cui ti sei cimentato,

i santarcangiolesi sono fieri e pieni di orgoglio

di averti come conterraneo,

basta girare lo sguardo per scrutarne la tua presenza.

Da Pennabilli a Santarcangelo ogni angolo parla di te,

si stanno allestendo museo e mostre in cui raccontare la tua arte,

il tuo vero museo è ancor più grande,

la Valle del Marecchia.


Solo una settimana fa scrissi la presente in occasione del 92° compleanno del Maestro, la ripropongo oggi così come allora aggiungendo solo un saluto,
Arrivederci Maestro,

Fontana della Memoria ideata da Tonino Guerrain piazza S.Rocco a Poggio Berni foto google immagini
Loris Dall'Acqua

domenica 18 marzo 2012

I FOSSILI

Sensazionale scoperta a Secchiano di Novafeltria (RN) luogo in cui è stato rinvenuto un fossile di grandisime dimensioni e di lontanissimi natali, la nostra valle e il nostro fiume si confermano pieni di sorprese in quanto i fossili continuano ad affiorare e a riscrivere pagine e pagine di storia.

Nell'alveo del Marecchia negli anni '80 fu rinvenuto un importante giacimento fossilifero ricco di esemplari sia di flora che di fauna che non erano mai stati rinvenuti prima nel Mediterraneo, una scoperta di grandissima importanza in quanto gli esemplari recuperati appartenevano a specie tipiche dei mari tropicali.

A tale giacimento fu dedicato il "Parco della cava", una struttura all'aperto ricavata tra una cava di estrazione di ghiaia e il Marecchia, in un luogo non distante dal punto in cui vennero rinvenuti i fossili, nel parco sono visibili sia i prodotti delle lavorazioni delle cave come sabbie e ghiaie, sia delle tabelle illustrative in cui si raccontano i fossili. Sfortunatamente sono solo raccontati, una struttura aperta, non consentiva la possibilità di conservare i fossili in loco ed hanno preso quindi altre vie. I fossili sono conservati a Verona, città di coloro che ne hanno curato il recupero, solo la realizzazione di un museo dei fossili potrebbe consentire il ritorno di almeno una parte dei 2000 reperti, forse un giorno.....



Loris Dall'Acqua      Poggio Berni

Fontana della memoria ideata dal maestro Tonino Guerra sita in piazza S.Rocco raffigurante un fossile, foto scaricata da google immagine

venerdì 16 marzo 2012

RITORNO AL MUSEO DEL BOTTONE

Molti potrebbero pensare che un museo una volta visto nel rivederlo non possa più dare emozioni, se questo è vero per parte di essi, nel caso del Museo del Bottone a Santarcangelo è vero il contrario. Il viaggio nel tempo a cui si và incontro è diverso di volta in volta , sono migliaia i bottoni presenti nel museo e su ognuno di loro Giorgio Gallavotti ha più di una storia da raccontare.
Giorgio Gallavotti foto scaricata da bottone.art-italy.net
Un viaggio nel tempo attraversando le varie epoche in cui si vedono oltre ad un inaspettato tuffo nella storia anche i cambiamenti di costume, della moda e della società. Nel percorso in cui ci accompagna i bottoni a cui dà voce non sono sempre gli stessi, il percorso è sempre diverso e al momento dei saluti si ha come la sensazione di aver visto un altro luogo.

Giorgio è l' uomo che fà parlare i bottoni, ma lui e il museo sono talmente in simbiosi che alla fin fine si scopre che è un rapporto reciproco la scelta certosina dei bottoni che fanno parte del museo, l' enfasi e l' accento che mette su alcuni di essi, il percorso che segue svelano il suo carattere, le sue passioni, i suoi gusti personali, ogni bottone rappresenta una scelta o un segmento della sua vita, non è solo lui che fà parlare i bottoni ma sono anche i bottoni che parlano di lui.

La bellezza dei bottoni, la cura dei dettagli, la particolarità dei materiali, i significati, la storia sono tanti gli ingredienti del successo del museo del Bottone, ma è il narratore che fà senz' altro la differenza, il successo di quel museo è senz' altro nel suo creatore e la voglia di comunicare la sua passione quello che dovrebbe essere il messaggio che trapela da ogni realtà museale, molti altri invece al confronto sono stanze in cui giacciono reperti, musei con l' anima e musei senz' anima e quello del bottone ha un' anima immensa, quella di Giorgio.

  

Loris Dall' Acqua Poggio Berni

mercoledì 14 marzo 2012

BUON COMPLEANNO, MAESTRO

La Voce 14-03-12

          TONINO GUERRA
L'arte fatta persona!
Hai contribuito a rendere grande,
il nome di Santarcangelo nel mondo,
un mondo che hai girato in lungo e in largo,
portando sempre la Valmarecchia e la tua Santarcangelo nel cuore.
Hai amato così tanto la nostra valle da averla adornata
con fontane, stufe, lucerne, quadri e musei dando un volto alla bellezza.
Hai amato così tanto il notro dialetto fino a tramutarlo in versi
e a farcelo riscoprire ed apprezzare.
Un artista eccelle solitamente in una sola arte,
definirti solo artista è troppo riduttivo ,
hai eccelso in ogni cosa in cui ti sei cimentato,
i santarcangiolesi sono fieri e pieni di orgoglio
di averti come conterraneo,
basta girare lo sguardo per scrutarne la tua presenza.
Da Pennabilli a Santarcangelo ogni angolo parla di te,
si stanno allestendo museo e mostre in cui raccontare la tua arte,
il tuo vero museo è ancor più grande,
la Valle del Marecchia.
Buon compleanno,
Maestro.
Loris Dall'Acqua

                                       Foto scaricata da Google Immagini della Fontana della memoria ideata dal maestro e sita in  piazza San Rocco a Poggio Berni

martedì 13 marzo 2012

I PATARINI

                                                 

La storia della Valmarecchia è stata ed è tuttora caratterizzata dalla presenza dei mulini ad acqua ubicati in prossimità del fiume ma anche dei rivoli che arrivano a questo o alle fosse aetificiali che dal fiume traevano acqua per irrigare i campi e per macinare. Una di queste fosse è la fossa patara o patarina e prende il suo nome da una comunità che vi ha abitato nei pressi di Rimini: i patarini.
I patarini, un bell' aneddoto raccontato da Silvio Biondi appasionato di storie e mulini.
Loris Dall'Acqua Poggio Berni



I PATARINI



Che storia incredibile quella dei "Patarini", gli strozzapreti che arrivarono a Rimini nel 1220 in fuga da Milano.
Era l'epoca in cui l'inquisizione della Chiesa fu al massimo splendore, anzi sarebbe meglio dire calore infatti per salire in graticola bastava una calunnia di chi ti voleva male!
Quei poveri diavoli dei Patarini, considerati eretici perchè condannavano le porcherie di certi vescovi e la corruzione del clero, furono perseguitati dai vari Papi che si avvicendarono in quegli anni come Innocenzo IV.
... A Rimini, i patarini si accuartierarono in un rione che prese poi il nome di Pataro, raccolsero un vasto consenso dalla popolazione soprattutto nella fazione Ghibellina.
La Chiesa di Rimini fece intervenire diversi predicatori per smorzare gli animi tra cui il famoso Antonio da Padova che diventò poi Santo. Ebbene, si racconta che neppure lui fu ascoltato e per ripagarsi almeno il biglietto di ritorno della corriera Rimini-Padova andò a predicare sul porto canale ai pesci. Gli andò pure bene, infatti si compì il miracolo; i paganelli del canale accorsero in massa e col testone fuori dall'acqua ringraziarono Antonio per il commovente sermone (In un angolo di via destra del porto, appesa al muro di un palazzo c'è una lapide che ne ricorda il miracolo).

lunedì 12 marzo 2012

POGGIO BERNI DI REPERTO IN REPERTO

        Poggio Berni, terra di mulini e palazzi, fù in passato sede di scoperte e ritrovamenti, famosissimo il rinvenimento dei fossili nell'alveo del Marecchia, e anche il ripostiglio di Camerano, ma ve ne sono anche altri di non poca importanza negli anni '60 e '80 vennero rinvenute antiche fornaci romane, sinonimo di una fiorente attività laterizia, favorita, probabilmente ,da una posizione strategica che la vuole vicino al fiume per il rifornimento dell'acqua e vicina ai boschi per il legname. Qui vennero rinvenuti un bollo, monete e frammenti di lucerne. La stessa sede del municipio ha recentemente svelato luoghi dimenticati tra i quali spicca l'antica ghiacciaia.
       Recentissimamente mi hanno raccontato che anche in zona Orsoleto, una piccola borgata di Poggio Berni sulla riva destra del fiume Uso, durante gli scavi di una nuova edificazione, pare siano stati rinvenuti diversi reperti quali vasi, anfore ecc .Storie e aneddoti che meriterebbero di essere approfonditi e raccontati.


Loris Dall'Acqua     Poggio Berni

domenica 11 marzo 2012

MUSEO DEL BOTTONE

Il Museo del Bottone continua a mietere successi e contribuisce a dare lustro e visibilità a Santarcangelo è notizia di oggi su Il Corriere di Rimini che il suo ideatore e direttore Giorgio Gallavotti è entrato a far parte del c.d.a dell' Associazione italiana dei Piccoli Musei, ripropongo quindi quanto inviato in stampa lo scorso autunno spinto dall'emozione e suggestione che la visita al museo mi ha suscitato.

VIAGGIO NELLA MACCHINA DEL TEMPO

Se qualcuno avesse dei dubbi circa l' esistenza della macchina del tempo, io posso testimoniare di averla sperimentata ed è stata una sensazione indescrivibile. A Santarcangelo c' è un museo molto particolare e unico nel suo genere il " Museo del Bottone " di cui tanto avevo sentito parlare e incuriosito ho fatto due passi nelle suggestive contrade e sono ci sono entrato. Se c' è chi vede il mondo da un oblò Giorgio Gallavotti si può dire che lo vede da un bottone. La sua guida lascia d'incanto!
Si segue la sua narrazione ammaliati come un serpente al suono del flauto magico, il nostro viaggio è iniziato dai bottoni storici un viaggio in lungo e in largo, si stava come su un mappamondo in continua rotazione e saltando da un epoca all' altra, dopo i primi bottoni ci siamo dimenticati di essere lì ad ammirare bottoni, ma avevamo di fronte una mescolanza ordinata di quadri e di sculture in cui si sbizzarrivano i colori, i materiali, le composizioni. Più di una volta abbiamo chiesto se quelli che si stavano guardando erano ancora dei bottoni, non so cosa sia esattamente la sindrome di Stendhal ma credo che sia una sensazione simile a quello che abbiamo provato.

La sensazione che avevamo di trovarci come in una galleria d' arte con quadri e statue ha lasciato il posto ad un trasporto nel racconto della guida ad un certo punto non eravamo più in quella stanza ma eravamo come catapultati nelle vicende storiche che erano oggetto di narrazione. Da quelli storici alle sezioni più recenti in cui si scalava di decennio in decennio avvicinandosi ai giorni nostri un cammino che narrava la mutazione di usi, costumi e della moda. Alla fine del viaggio ci siamo accorti che erano volate 2 ore. Ho guardato sul dizionario il significato di museo e mi sono stupito di come questo lo incarni più di altri se non addirittura lo superi. Giorgio Gallavotti riesce a trasmettere la sua passione a chi lo ascolta, uscendo ci si rende conto di non aver visto dei semplici bottoni, mentre guardavamo i bottoni che Giorgio indicava la mente viaggiava e idealizzava, ebbene sì, abbiamo fatto un tuffo nella storia, quella macchina del tempo di cui parlavo all' inizio, un' esperienza che consiglio a tutti di provare. Se tutti i musei fossero concepiti come questo verrebbe a molti la voglia di " andar per musei"


   


Loris Dall' Acqua Santarcangelo ( RN )

venerdì 9 marzo 2012

ROSA LAZZARINI

Non solo di fatti e cimeli è costellata la storia della nostra valle ma anche di personaggi più o meno noti che con le loro azioni hanno influenzato e non poco la crescita di questa comunità, uno di questi personaggi è Rosa Lazzarini. Nata a Borghi il 18 / 06 / 1857 si trasferì a Poggio Berni ove visse fino al 19 / 02 / 1925 una signora che si distinse per "opere di bene". Fu grazie alle sue donazioni che venne realizzato il padiglione di chirurgia dell ' Ospedale Franchini a Santarcangelo i cui lavori iniziarono nel lontano 1929, ma ben più importanti furono le condizioni che la Lazzarini chiese ed ottenne dalla direzione dell' ospedale per i propri concittadini ovvero che tutti i bernesi iscritti nelle liste di povertà venissero curati gratuitamente. Non poca cosa per quei tempi in cui si moriva per molto poco ed in cui, disagiate condizioni economiche erano una forte discriminante, figuriamoci poi in un piccolo paese come Poggio Berni ai tempi prettamente agricolo, con quei problemi che erano comuni un po' a tutti i paesi di campagna all' inizio del secolo scorso : un' alimentazione insufficiente e povera che rendeva più vulnerabili ed esposti alle malattie, scarse condizioni igieniche dovute alla mancanza dei servizi igienici, una miseria dilagante ed un' inadeguata assistenza medica.
Chissà quanti devono alla Lazzarini una vita più longeva. Sul tavolo del Sindaco di Poggio Berni da anni giace la proposta di intitolarle la scuola elementare intercomunale di Camerano, una scelta non casuale ma carica di significati. La scuola di Camerano rappresenta probabilmente una delle prime opere di natura sovra comunale in quanto edificata nel Comune di Poggio Berni ma con finanziamenti stanziati anche dal Comune di Santarcangelo che tra l' altro la utilizza per compensare la carenza di posti nelle proprie strutture scolastiche site nelle frazioni che gravitano nella valle dell' Uso, è attualmente anonima in quanto nessuno ha mai provveduto a " battezzarla " e il nome della Lazzarini più di altri può trovare la convergenza delle due Amministrazioni essendo stata un ottimo esempio di sovracomunalità. La struttura inoltre è baricentrica ai Comuni più significativi per Rosa ( Borghi in cui è nata, Poggio Berni ove ha vissuto e Santarcangelo a cui ha fatto realizzare il reparto di chirurgia ) ed infine, ma non certo per ordine di importanza, la bellezza di avere un plesso scolastico che porta il nome di una persona che si è distinta per opere di bene, quelle notizie che non fanno rumore, un bel messaggio per i ragazzi che studieranno in quella scuola.

Non resta che augurarsi che questa proposta trovi presto accoglimento, chi vuole scriva una mail al Comune di Poggio Berni al fine di sostenere questa intitolazione.
Loris Dall' Acqua      Poggio Berni




domenica 4 marzo 2012

RIPOSTIGLIO DI CAMERANO

Si dice che sotto le fondamenta di Roma ci siano le rovine di sette città
                    probabilmente sotto Rimini la Domus del chirurgo rappresenta solo la punta di un iceberg, un tesoro di reperti di cui solo parzialmente siamo a conoscenza. Un patrimonio da scoprire e da valorizzare c'è anche nell' entroterra.
          La storia di Poggio Berni è molto più ricca di quanto il territorio possa raccontare, siamo una terra ricca di palazzi e mulini ma Poggio Berni è anche altro. Il viaggio di questo blog è partito raccontando la storia della Madonnina dagli occhi a Mandorla di Camerano e per la quale abbiamo deciso di aprire la ricerca tramite la rete sperando di reperire almeno la foto di quella Madonnina sottratta tanti anni fà alla nostra comunità, foto che magari qualcuno potrebbe avere in un vecchio album, in un baule o in un cassetto.
         Tra le scoperte avvenute a Poggio Berni c' è il "Ripostiglio di Camerano" rinvenuto nel '36 che comprende una sessantina di oggetti tra cui: spade, punte di lancia, giavellotti, asce, scalpelli, falcetti, fibule, spilloni, braccialetti ed altri non identificabili in quanto molto frammentari, anch'essi non più a Poggio Berni ma conservati al museo archeologico di Rimini. 
          Purtroppo il nostro comune è sempre stato oggetto di predazione, l'ideale sarebbe riuscire a far sì che buona parte dei reperti di varia natura, rinvenuti sul nostro territorio e che testimoniano il nostro passato e la nostra storia possano al più presto farvi ritorno.


                                                       Loris Dall'Acqua        Poggio Berni