mercoledì 24 ottobre 2012

ROMAGNA MIA in TV

BELLA ROMAGNA”



A partire da Venerdì 26 ottobre, ore 21.30, su TeleRomagna (canale 14) andrà in onda un nuovo programma, un format, della durata complessiva di 35 minuti suddiviso in tre parti: l'itinerario, il Personaggio, gli antichi detti romagnoli. L'itinerario mira alla scoperta di Luoghi, tradizioni, piccoli musei e percorsi gastronomici della Romagna.

I Personaggi saranno, artisti ed artigiani, che hanno fatto del loro lavoro e della loro arte la fonte ispiratrice per indagare e fare conoscere la loro terra . In fine i “detti” saranno annunciati da anziani romagnoli.

La conduzione e i testi sono di Diego Angeloni, giornalista esperto di antropologia delle tradizioni romagnole, le riprese sono di Deris Ulivi, la produzione è di TeleRomagna-VideoService, la distribuzione è di PubbliSole spa

La prima serie prevede la scoperta di: Lizzano di Cesena e Polenta di Bertinoro, Santarcangelo, Cervia, Russi, Casola Valsenio, Predappio.

La prima puntata ci farà conoscere:
Villa Pasolini Zanelli;
La stanza da letto di Giosuè Carducci, così come egli la lasciò; 
Il Museo della Musica Meccanica, unico in Italia; 
I cibi dell'Arzdora,
L'art director de' “Il Vicolo” Marisa Zattini che ci parlerà del poeta Tonino Guerra, e per finire due minuti di proverbi romagnoli commentati da un estroverso personaggio.

Un modo gradevole di conoscere le bellezze della nostra terra.

martedì 23 ottobre 2012

I MACINELLI

Un macinello domestico a tazza.
I soldati romani l'avevano in dotazione per le campagne di guerra. La foto rappresenta la parte sottostante, manca la parte superiore che consiste in una ruota della stessa pietra che si appoggia di misura nell'incavo della tazza. Su un lato della ruota superiore c'è infilato un manico di legno che serve come impugnatura per permettere di girare la macina . Il grano viene versato in un foro che si trova al centro superiore del macinello. La farina macinata fuoriesce dal foro sulla base della tazza (vedi foto).
Nei mercatini delle cose vecchie si trovano ancora dei macinelli domestici in pietra come quello rappresentato, al costo di 300/400 euro se messi bene. (Mi dicono provengano dalla Russia, gli originali italiani sono introvabili.)
Quello lo strumento di come si macinava prima dell'avvento del mulino idraulico, i macinelli nacquero dopo la macina a sella tradizionale; il modo più arcaico che si conosca di macinazione dei cereali.

Al castello di Verucchio ne sono esposti due esemplari molto belli. Al Museo Mulino Sapignoli purtroppo non c'è in esposizione, ma in compenso sentirete raccontare l'antica arte della macinatura e potrete visitare la sala macine in cui sono conservati due impianti molitori,inoltre al piano superiore del Mulino dove una volta c'era l'abitazione del mugnaio, troverete la Biblioteca Beato Pio Campidelli specializzata nella sezione viaggi e mulini.

L.d.a   &    S.b

mercoledì 17 ottobre 2012

MUSEO DEL BOTTONE OGGETTO DI TESI

Il Museo del Bottone per l'ottava volta diventa oggetto di tesi universitaria, è di moda e porta anche fortuna.... quello che segue è il comunicato stampa di Giorgio Gallavotti l'uomo che fa parlare i bottoni e sognare chi l'ascolta.

L.d.a.


Comunicato stampa pubblicato dalla La Voce di Romagna, il Nuovo Quotidiano e il Corriere di Rimini


Un’ altra ragazza di S.Vito Santarcangelo Elisa Canini si è laureata questa volta alla Università di S. Marino con un stupendo 110 e lode. Complimenti alla nuova dottoressa.

Le ragazze laureate, sempre con il massimo dei voti, con il Museo del Bottone sono diventate otto, medie due all’ anno.

Titolo della tesi: Mostrare
Sottotitolo: Percorso e allestimento interattivo per un piccolo museo: il Museo del Bottone di Santarcangelo
Università degli Studi della Repubblica di San Marino associata con:

Università Iuav di Venezia - Facoltà di Design e Arti
Corso di Laurea in Disegno Industriale
a.a. 2011/2012 sessione di settembre.


La dott. Canini specifica i termini della tesa.

<La mia tesi è stata realizza all'interno del Corso di laurea in Disegno Industriale e ha per tema la riqualificazione di un piccolo museo tramite i nuovi media. Essa prende come esempio il Museo del Bottone di Santarcangelo di Romagna ma si basa su una tecnologia a basso costo che permetta a qualsiasi piccolo museo di adottare una modalità espositiva di tipo interattivo e multimediale con un investimento relativamente basso.
Le modalità espositive di questo genere non solo creano attrazione nei confronti del museo ma permettono un apprendimento più rapido rispetto ad una normale visita perché inducono lo spettatore ad incuriosirsi e, di conseguenza, intercedere col mezzo a sua disposizione, facendo del museo un vero e proprio strumento didattico. Ovviamente, oltre all'uso di pareti e tavoli interattivi, l'importanza dell'oggetto reale rimane, per questo le due modalità espositive convivono una accanto all'altra andando a rinforzare la propria forza con la compresenza. >


Intanto al Museo del Bottone anche nel periodo di ottobre arrivano giornalmente tanti gruppi, soprattutto tedeschi. Il sabato e la domenica invece arrivano gruppi generalmente italiani. Tutto questo fa prevedere che si sta azzerando la mancanza di visitatori, per le note vicende nazionali , avuta nella prima parte del 2012.

Al prossimo convegno Nazionale dei Piccoli Musei ad Amalfi il 5-6 novembre, di cui sono un relatore ufficiale e membro del CdA, sarà consegnato al Museo del Bottone l’ attestato di fondazione della Associazione Nazionale dei Piccoli Musei.

L’attestato è importante perché lo scopo dell’ associazione è una nuova legislazione, sul ruolo dei Piccoli Musei, che sono il 95 % dei Musei italiani. L’ associazione chiede per i Piccoli Musei un riconoscimento ufficiale in base a dei parametri diversi da quelli dei grandi Musei.

I piccoli Musei hanno successo per la loro accoglienza, per il loro rapporto umano efficiente e competente, che crea un collegamento con il territorio e il Museo.

Si deve costruire un percorso comunicativo che faccia emozionare il visitatore, con chiari riferimenti al territorio e alla realtà culturale che ospita il museo stesso.

Non è più possibile semplicemente esporre oggetti, ma si deve far interagire l’ utente che visita mostre e musei. Questa è la filosofia della Associazione che premia chi la applica. Il Museo del Bottone sin dalla apertura ha adoperato questo sistema ed è stato premiato dai visitatori.

Grazie per l’ accoglienza.

Con cordialità e simpatia

Giorgio Gallavotti

Santarcangelo 15-10-2012