mercoledì 26 febbraio 2014

MUSEI L'OBBIETTIVO SIA QUELLO DI DARE EMOZIONI

Il Corriere 27-02-14
La Voce 28-02-14
Il Messaggero 04-03-14

       L'Italia ha un patrimonio - storico culturale che il mondo intero ci invidia. Ci sono diverse località, monumenti o un musei che attendono di essere scoperti, tesori nascosti che per essere valorizzati nel migliore dei modi avrebbero bisogno di "un'anima". Una volta, in ogni luogo che potesse avere una qualche rilevanza turistico - culturale, ad accogliere i visitatori non c'era nessuno che fosse addetto a tale scopo, ma comunque al visitatore capitava quasi sempre di imbattersi in un completo sconosciuto che da perfetto padrone di casa, accoglieva e accompagnava i visitatori alla scoperta delle bellezze del posto al solo scopo di dare loro un servizio. Personaggi che nell'immaginario collettivo sono spesso anziani del posto, persone che conoscevano vita, morte e miracoli del proprio paese, conoscono gli angoli più reconditi e gli aneddoti più curiosi, quelli che comunemente conosciamo col nome di "ciceroni". 
       I "ciceroni" ci mettevano l'anima, un prezioso valore aggiunto che viene piacevolmente percepito dai visitatori, un vero peccato che non ci si imbatta quasi più in queste figure. Spesso a guardia e a guida dei tesori e delle eccellenze troviamo addetti che non sempre svolgono questa mansione come fosse una missione, ma che lo vivono come fosse un lavoro come un altro. Quando si tratta di monumenti o musei o strutture pubbliche, le amministrazioni provvedono sempre più spesso ad esternalizzare il servizio e spesso dimenticando di monitorare adeguatamente la qualità del servizio.
       Le realtà museali ad esempio dovrebbero superare il concetto di luogo di conservazione e mostra ponendosi invece la comunicazione come obbiettivo. La differenza spesso la fa il narratore al quale spetta l'arduo compito di guidare il visitatore da una sala espositiva all'altra facendolo viaggiare con la mente verso un mondo fantastico suscitando in chi ascolta piacevoli emozioni, per poterle trasmettere occorre provarle e non tutti ne hanno la sensibilità e quella non si vende e non si compra. Restituiamo alla comunità l'opportunità di far conoscere le bellezze del luogo, rendiamo questi luoghi molto più accessibili e accoglienti, facciamo sì che possano essere le associazioni del territorio che si basano sul volontario a rendere vive queste strutture, si diano loro gli strumenti e le conoscenze affinchè quella che è una passione possa trasformarsi in un grande servizio per la comunità e per il visitatore.
Cordiali saluti,

Loris Dall'Acqua       Santarcangelo di Romagna