venerdì 16 marzo 2012

RITORNO AL MUSEO DEL BOTTONE

Molti potrebbero pensare che un museo una volta visto nel rivederlo non possa più dare emozioni, se questo è vero per parte di essi, nel caso del Museo del Bottone a Santarcangelo è vero il contrario. Il viaggio nel tempo a cui si và incontro è diverso di volta in volta , sono migliaia i bottoni presenti nel museo e su ognuno di loro Giorgio Gallavotti ha più di una storia da raccontare.
Giorgio Gallavotti foto scaricata da bottone.art-italy.net
Un viaggio nel tempo attraversando le varie epoche in cui si vedono oltre ad un inaspettato tuffo nella storia anche i cambiamenti di costume, della moda e della società. Nel percorso in cui ci accompagna i bottoni a cui dà voce non sono sempre gli stessi, il percorso è sempre diverso e al momento dei saluti si ha come la sensazione di aver visto un altro luogo.

Giorgio è l' uomo che fà parlare i bottoni, ma lui e il museo sono talmente in simbiosi che alla fin fine si scopre che è un rapporto reciproco la scelta certosina dei bottoni che fanno parte del museo, l' enfasi e l' accento che mette su alcuni di essi, il percorso che segue svelano il suo carattere, le sue passioni, i suoi gusti personali, ogni bottone rappresenta una scelta o un segmento della sua vita, non è solo lui che fà parlare i bottoni ma sono anche i bottoni che parlano di lui.

La bellezza dei bottoni, la cura dei dettagli, la particolarità dei materiali, i significati, la storia sono tanti gli ingredienti del successo del museo del Bottone, ma è il narratore che fà senz' altro la differenza, il successo di quel museo è senz' altro nel suo creatore e la voglia di comunicare la sua passione quello che dovrebbe essere il messaggio che trapela da ogni realtà museale, molti altri invece al confronto sono stanze in cui giacciono reperti, musei con l' anima e musei senz' anima e quello del bottone ha un' anima immensa, quella di Giorgio.

  

Loris Dall' Acqua Poggio Berni

3 commenti:

  1. Anche tu hai un' anima immensa perchè è con un'anima sensibile come la tua che riesce a cogliere la vera essenza delle cose e riesce a racontarla. Indubbiamente al Museo vi sono tantissimi bottoni e ognuno è legato ad una storia. Tutte queste storie unite assieme fanno un panoramica del mondo vista dal basso e non inquinata da interessi particolari. Lo dimostrano le tesi discusse alla Universita' di Urbino e alla Università della moda di Rimini. Queste ragazze sono state attirate proprio dal modo come si racconta la storia. Alcuni giorni fa una ragazza ha seguito la visita ascoltando i racconti. Sul libro delle firme ha scritto che lei ha sempre odiato la storia, ma se il suo professore fossi stato io lei avrebbe amato la storia, perchè è fantastica. Grazie Loris

    RispondiElimina
    Risposte
    1. La storia come la racconti tu ha una marcia in più, la tua narrazione è appassionata e semplicemente dà una collocazione storica a molti dei reperti che il tuo Museo ha (alcuni rarissimi). Una volta, mi sono trovato a parlare del Museo del Bottone con alcuni signori e mi sono reso conto di una incomprensione tutt'altro che marginale. Questi avevano pensato che il valore storico del tuo museo fosse dovuto alla presenza di qualche pezzo raffigurante momenti storici mentre invece non avevano compreso che il valore storico sta nel comprendere la storia di un oggetto all' apparenza semplice di cui se ne narrano le mutazioni che ha avuto nei decenni,la simbologia che racchiude, molto interessante quando tu metti a confronto i bottoni in uso nelle varie epoche. Sul tuo modo di raccontare la storia addirittura si potrebbe basare un progetto didattico, prendiamo ad esempio una scolaresca delle elementari o delle medie ai quali spesso la storia viene insegnata a pezzi, due ore con te e questi riuscirebbero divertendosi a contestualizzare i fatti studiati nel periodo storico.

      Elimina
    2. Hai pienamente ragione. quando vemgono le scolaresche, con gli insegnanti che fanno il mestiere per passione, che la cominicano ai loro alunni, gli studenti si raggruppono attorno e ascoltano con molto interesse quello che racconto. Il bello è che poi fanno anche le domande pertinenti all' argomento.
      Nel Museo ho un bottone dei marinai della famosa corrazzata tedesca della Bismarck, seconda guerra mondiale. Racconto quattro storie una di guerra, una di umanità,una d' amore e una di tenerezza. Pensa che un alunno della terza elementare nelle vacanze di Pasqua è venuto al Museo con la biro ed un bloc notes. Doveva fare i compiti sulla visita al Museo. Lui è ritornato e ha voluto risentere tutte e quattro le storie perchè così prendeva un bel voto e faceva felice tre persone, lui,la sua mamma e la sua maestra. Questa è la storia di tenerezza che racconto.

      Elimina