Giorgio Gallavotti foto scaricata da bottone.art-italy.net |
Giorgio è l' uomo che fà parlare i bottoni, ma lui e il museo sono talmente in
simbiosi che alla fin fine si scopre che è un rapporto reciproco la scelta
certosina dei bottoni che fanno parte del museo, l' enfasi e l' accento che
mette su alcuni di essi, il percorso che segue svelano il suo carattere, le sue
passioni, i suoi gusti personali, ogni bottone rappresenta una scelta o un
segmento della sua vita, non è solo lui che fà parlare i bottoni ma sono anche i
bottoni che parlano di lui.
La bellezza dei bottoni, la cura dei dettagli, la particolarità dei materiali, i
significati, la storia sono tanti gli ingredienti del successo del museo del
Bottone, ma è il narratore che fà senz' altro la differenza, il successo di quel
museo è senz' altro nel suo creatore e la voglia di comunicare la sua passione
quello che dovrebbe essere il messaggio che trapela da ogni realtà museale,
molti altri invece al confronto sono stanze in cui giacciono reperti, musei con
l' anima e musei senz' anima e quello del bottone ha un' anima immensa, quella di
Giorgio.
Loris Dall' Acqua Poggio Berni
Anche tu hai un' anima immensa perchè è con un'anima sensibile come la tua che riesce a cogliere la vera essenza delle cose e riesce a racontarla. Indubbiamente al Museo vi sono tantissimi bottoni e ognuno è legato ad una storia. Tutte queste storie unite assieme fanno un panoramica del mondo vista dal basso e non inquinata da interessi particolari. Lo dimostrano le tesi discusse alla Universita' di Urbino e alla Università della moda di Rimini. Queste ragazze sono state attirate proprio dal modo come si racconta la storia. Alcuni giorni fa una ragazza ha seguito la visita ascoltando i racconti. Sul libro delle firme ha scritto che lei ha sempre odiato la storia, ma se il suo professore fossi stato io lei avrebbe amato la storia, perchè è fantastica. Grazie Loris
RispondiEliminaLa storia come la racconti tu ha una marcia in più, la tua narrazione è appassionata e semplicemente dà una collocazione storica a molti dei reperti che il tuo Museo ha (alcuni rarissimi). Una volta, mi sono trovato a parlare del Museo del Bottone con alcuni signori e mi sono reso conto di una incomprensione tutt'altro che marginale. Questi avevano pensato che il valore storico del tuo museo fosse dovuto alla presenza di qualche pezzo raffigurante momenti storici mentre invece non avevano compreso che il valore storico sta nel comprendere la storia di un oggetto all' apparenza semplice di cui se ne narrano le mutazioni che ha avuto nei decenni,la simbologia che racchiude, molto interessante quando tu metti a confronto i bottoni in uso nelle varie epoche. Sul tuo modo di raccontare la storia addirittura si potrebbe basare un progetto didattico, prendiamo ad esempio una scolaresca delle elementari o delle medie ai quali spesso la storia viene insegnata a pezzi, due ore con te e questi riuscirebbero divertendosi a contestualizzare i fatti studiati nel periodo storico.
EliminaHai pienamente ragione. quando vemgono le scolaresche, con gli insegnanti che fanno il mestiere per passione, che la cominicano ai loro alunni, gli studenti si raggruppono attorno e ascoltano con molto interesse quello che racconto. Il bello è che poi fanno anche le domande pertinenti all' argomento.
EliminaNel Museo ho un bottone dei marinai della famosa corrazzata tedesca della Bismarck, seconda guerra mondiale. Racconto quattro storie una di guerra, una di umanità,una d' amore e una di tenerezza. Pensa che un alunno della terza elementare nelle vacanze di Pasqua è venuto al Museo con la biro ed un bloc notes. Doveva fare i compiti sulla visita al Museo. Lui è ritornato e ha voluto risentere tutte e quattro le storie perchè così prendeva un bel voto e faceva felice tre persone, lui,la sua mamma e la sua maestra. Questa è la storia di tenerezza che racconto.